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M’Cheyne Bible Reading Plan

The classic M'Cheyne plan--read the Old Testament, New Testament, and Psalms or Gospels every day.
Duration: 365 days
Nuova Riveduta 1994 (NR1994)
Version
2 Re 25

25 L'anno nono del regno di *Sedechia, il decimo giorno del decimo mese, *Nabucodonosor, re di *Babilonia, venne con tutto il suo esercito contro *Gerusalemme; si accampò di fronte a essa, e le costruí attorno delle trincee. La città fu assediata fino all'undicesimo anno del re Sedechia.

Il nono giorno del quarto[a] mese, la carestia era grave nella città; e non c'era piú pane per il popolo del paese. Allora venne fatta una breccia nelle mura della città. Tutta la gente di guerra fuggí, di notte, per la via della porta fra le due mura, in prossimità del giardino del re, mentre i *Caldei stringevano la città da ogni parte; e il re prese la via della pianura; ma l'esercito dei Caldei lo inseguí, lo raggiunse nella pianura di *Gerico, e tutto l'esercito di lui si disperse e l'abbandonò. Allora i Caldei presero il re, e lo condussero al re di Babilonia a Ribla, dove fu pronunziata la sentenza contro di lui. I figli di Sedechia furono uccisi in sua presenza; poi cavarono gli occhi a Sedechia; lo incatenarono con una doppia catena di bronzo, e lo portarono a Babilonia.

Distruzione di Gerusalemme e del tempio; ultima deportazione

(A)Il settimo giorno del quinto mese – era il diciannovesimo anno di Nabucodonosor, re di Babilonia –Nebuzaradan, capitano della guardia del corpo, funzionario del re di Babilonia, giunse a Gerusalemme, bruciò il tempio del Signore e il palazzo del re, e diede alle fiamme tutte le case di Gerusalemme, tutte le case dei grandi personaggi. 10 Tutto l'esercito dei Caldei, che era con il capitano della guardia, abbatté tutte le mura di Gerusalemme.

11 Nebuzaradan, capitano della guardia, deportò i superstiti che erano rimasti nella città, i fuggiaschi che si erano arresi al re di Babilonia, e il resto della popolazione. 12 Il capitano della guardia non lasciò che alcuni dei piú poveri del paese a coltivare le vigne e i campi.

13 I Caldei spezzarono le colonne di bronzo che erano nella casa del Signore, le basi e il *mare di bronzo che era nella casa del Signore, e ne portarono via il metallo a Babilonia. 14 Presero le pignatte, le palette, i coltelli, le coppe e tutti gli utensili di bronzo con i quali si faceva il servizio. 15 Il capitano della guardia prese pure i bracieri, le bacinelle: ciò che era d'oro e ciò che era d'argento. 16 Quanto alle due colonne, al mare e alle basi che *Salomone aveva fatte per la casa del Signore, il metallo di tutti questi oggetti aveva un peso incalcolabile. 17 Ciascuna di queste colonne era alta diciotto *cubiti[b], e aveva sopra un capitello di bronzo alto tre cubiti[c]; e attorno al capitello c'erano un reticolato e delle melagrane, ogni cosa di bronzo; cosí era la seconda colonna, munita pure di reticolato.

18 Il capitano della guardia prese Seraia, il *sommo sacerdote, *Sofonia il secondo *sacerdote, 19 e i tre custodi della porta d'ingresso, e prese nella città un eunuco che comandava la gente di guerra, cinque uomini dei consiglieri intimi del re che furono trovati nella città, il segretario del capo dell'esercito che arruolava il popolo del paese, e sessanta privati che furono anch'essi trovati nella città. 20 Nebuzaradan, capitano della guardia, li prese e li condusse dal re di Babilonia a Ribla; 21 e il re di Babilonia li fece uccidere a Ribla, nel paese di Camat.

Ghedalia, governatore di Giuda

(B)Cosí la popolazione di *Giuda fu deportata lontano dal suo paese. 22 Quanto al popolo che rimase nel paese di Giuda, lasciatovi da Nabucodonosor, re di Babilonia, il re pose a governarli Ghedalia, figlio di Aicam, figlio di Safan.

23 Quando tutti i capitani della gente di guerra e i loro uomini udirono che il re di Babilonia aveva fatto Ghedalia governatore, si recarono da Ghedalia a Mispa: erano Ismael figlio di Netania, Iocanan figlio di Carea, Seraia figlio di Tanumet da Netofa, Iaazania figlio di uno di Maaca, con la loro gente. 24 Ghedalia fece a loro e alla loro gente, un giuramento, dicendo: «Non v'incutano timore i funzionari dei Caldei; restate nel paese, servite il re di Babilonia, e vi troverete bene». 25 Ma il settimo mese, Ismael, figlio di Netania, figlio di Elisama, di stirpe reale, venne con dieci uomini e colpirono a morte Ghedalia insieme con i Giudei e con i Caldei che erano con lui a Mispa. 26 E tutto il popolo, piccoli e grandi, e i capitani della gente di guerra partirono e andarono in Egitto, perché avevano paura dei Caldei.

Ioiachin, re di Giuda, rimesso in libertà

27 (C)Il trentasettesimo anno dalla deportazione di Ioiachin, re di Giuda, il ventisettesimo giorno del dodicesimo mese, Evil-Merodac, re di Babilonia, l'anno stesso che cominciò a regnare, fece grazia[d] a Ioiachin, re di Giuda, e lo fece uscire di prigione; 28 gli parlò benevolmente e mise il suo trono piú in alto di quello degli altri re che erano con lui a Babilonia. 29 Gli fece cambiare le vesti di prigione; e Ioiachin mangiò sempre a tavola con lui per tutto il tempo che egli visse. 30 Il re provvide continuamente al suo mantenimento quotidiano, fintanto che visse.

Ebrei 7

Melchisedec, figura emblematica di Cristo

(A)Questo *Melchisedec, re di Salem[a], era *sacerdote del Dio altissimo. Egli andò incontro ad *Abraamo, mentre questi ritornava dopo aver sconfitto dei re, e lo benedisse. E Abraamo diede a lui la decima di ogni cosa. Egli è anzitutto, traducendo il suo nome[b], Re di giustizia; e poi anche re di Salem, vale a dire Re di pace. È senza padre, senza madre, senza *genealogia, senza inizio di giorni né fin di vita, simile quindi al *Figlio di Dio. Questo Melchisedec rimane sacerdote in eterno.

Pertanto considerate quanto sia grande costui al quale Abraamo, il patriarca, diede la decima del bottino! Ora, tra i figli di *Levi, quelli che ricevono il sacerdozio hanno per legge l'ordine di prelevare le decime dal popolo, cioè dai loro fratelli, benché questi siano discendenti di Abraamo. Melchisedec, invece, che non è della loro stirpe, prese la decima da Abraamo e benedisse colui che aveva le promesse! Ora, senza contraddizione, è l'inferiore che è benedetto dal superiore. Inoltre, qui, quelli che riscuotono le decime sono uomini mortali; là invece le riscuote uno di cui si attesta che vive. In un certo senso, nella persona d'Abraamo, Levi stesso, che riceve le decime, ha pagato la decima; 10 perché egli era ancora nei lombi di suo padre, quando Melchisedec incontrò Abraamo.

11 (B)Se dunque la perfezione fosse stata possibile per mezzo del sacerdozio levitico (perché su quello è basata la legge data al popolo), che bisogno c'era ancora che sorgesse un altro sacerdote secondo l'ordine di Melchisedec[c] e non scelto secondo l'ordine di *Aaronne? 12 Poiché, cambiato il sacerdozio, avviene necessariamente anche un cambiamento di legge. 13 Infatti, queste parole sono dette a proposito di uno che appartiene a un'altra tribú, della quale nessuno fu mai assegnato al servizio dell'altare; 14 è noto infatti che il nostro Signore è nato dalla tribú di *Giuda, per la quale *Mosè non disse nulla riguardo al sacerdozio. 15 E la cosa è ancor piú evidente quando sorge, a somiglianza di Melchisedec, un altro sacerdote 16 che diventa tale non per disposizione di una legge dalle prescrizioni carnali, ma in virtú della potenza di una vita indistruttibile; 17 perché gli è resa questa testimonianza:
«Tu sei sacerdote in eterno
secondo l'ordine di Melchisedec» [d].

18 Cosí, qui vi è l'abrogazione del comandamento precedente a motivo della sua debolezza e inutilità 19 (infatti la legge non ha portato nulla alla perfezione); ma vi è altresí l'introduzione di una migliore speranza, mediante la quale ci accostiamo a Dio.

20 Questo non è avvenuto senza giuramento. Quelli sono stati fatti sacerdoti senza giuramento, 21 ma egli lo è con giuramento, da parte di colui che gli ha detto:
«Il Signore ha giurato e non si pentirà:
“Tu sei sacerdote in eterno”»[e].

22 Ne consegue che Gesú è divenuto garante di un patto migliore del primo.

23 Inoltre, quelli sono stati fatti sacerdoti in gran numero, perché la morte impediva loro di durare; 24 egli invece, poiché rimane in eterno, ha un sacerdozio che non si trasmette. 25 Perciò egli può salvare perfettamente quelli che per mezzo di lui si avvicinano a Dio, dal momento che vive sempre per intercedere per loro.

26 Infatti a noi era necessario un sommo sacerdote come quello, santo, innocente, immacolato, separato dai peccatori ed elevato al di sopra dei cieli; 27 il quale non ha ogni giorno bisogno di offrire sacrifici, come gli altri sommi sacerdoti, prima per i propri peccati e poi per quelli del popolo; poiché egli ha fatto questo una volta per sempre quando ha offerto sé stesso. 28 La legge infatti costituisce sommi sacerdoti uomini soggetti a debolezza; ma la parola del giuramento fatto dopo la legge, costituisce il Figlio, che è stato reso perfetto in eterno.

Amos 1

Profezie contro Damasco, Gaza, Tiro, Edom e Ammon(A)

(B)Parole di *Amos, uno dei pastori di Tecoa, che ebbe in visione riguardo a *Israele, al tempo di *Uzzia, re di *Giuda, e al tempo di Geroboamo, figlio di Ioas, re d'Israele, due anni prima del terremoto.

Egli disse:
«Il Signore rugge da *Sion,
egli fa sentire la sua voce da *Gerusalemme;
i pascoli dei pastori sono desolati
e la vetta del *Carmelo è inaridita».

(C)Cosí parla il Signore:
«Per tre misfatti di *Damasco,
anzi per quattro, io non revocherò la mia sentenza,
perché hanno lacerato *Galaad con trebbie di ferro.

Io manderò nella casa di Azael un fuoco
che divorerà i palazzi di Ben-Adad;

spezzerò le sbarre di Damasco,
sterminerò ogni abitante da Bicat-Aven
e colui che tiene lo scettro da Bet-Eden;
il popolo di *Siria andrà in esilio a Chir», dice il Signore.

(D)Cosí parla il Signore:
«Per tre misfatti di Gaza,
anzi per quattro, io non revocherò la mia sentenza,
perché hanno deportato intere popolazioni per metterle in mano a *Edom.

Io manderò dentro le mura di Gaza un fuoco
che ne divorerà i palazzi;

annienterò ogni abitante di Asdod
e colui che tiene lo scettro ad Ascalon;
rivolgerò la mano contro Ecron
e il resto dei *Filistei perirà», dice Dio, il Signore.

(E)Cosí parla il Signore:
«Per tre misfatti di *Tiro,
anzi per quattro, io non revocherò la mia sentenza,
perché hanno messo in mano a Edom intere popolazioni, deportate da loro,
e non si sono ricordati del patto fraterno.

10 Io manderò dentro le mura di Tiro un fuoco
che divorerà i suoi palazzi».

11 (F)Cosí parla il Signore:
«Per tre misfatti di Edom,
anzi per quattro, io non revocherò la mia sentenza, perché ha inseguito suo fratello con la spada,
reprimendo ogni compassione,
e perché mantiene la sua ira per sempre
e serba la sua collera in perpetuo.

12 Io manderò in Teman un fuoco
che divorerà i palazzi di Bozra».

13 (G)Cosí parla il Signore:
«Per tre misfatti dei figli di *Ammon,
anzi per quattro, io non revocherò la mia sentenza,
perché hanno sventrato le donne incinte di Galaad
per allargare i loro confini.

14 Io accenderò dentro le mura di Rabba un fuoco
che ne divorerà i palazzi
in mezzo ai clamori di un giorno di battaglia,
in mezzo alla burrasca in un giorno di tempesta.

15 Il loro re sarà deportato
insieme con i suoi príncipi», dice il Signore.

Salmi 144

Preghiera per la liberazione del popolo

144 (A)Salmo di *Davide.
Benedetto sia il Signore,
la mia ròcca,
che addestra le mie mani
al combattimento
e le mie dita alla battaglia;

egli è il mio benefattore e la mia
fortezza,
il mio alto riparo e il mio liberatore,
il mio scudo, colui nel quale mi
rifugio,
che mi rende soggetto il mio popolo.

Signore, che cos'è l'uomo, perché te ne prenda cura?
O il figlio dell'uomo perché tu ne tenga conto?

L'uomo è simile a un soffio,
i suoi giorni son come l'ombra che
passa.

Signore, abbassa i tuoi cieli e scendi;
tocca i monti e fa' che fumino.

Fa' guizzare il lampo e disperdi i miei nemici.
Lancia le tue frecce e mettili in fuga.

Tendi le tue mani dall'alto,
salvami e liberami dalle grandi acque,
dalla mano degli stranieri,

la cui bocca dice menzogne
e la cui destra giura il falso.

O Dio, ti canterò un nuovo cantico;
sul saltèrio a dieci corde salmeggerò
a te,

10 che dai la vittoria ai re,
che liberi il tuo servo Davide
dalla spada micidiale.

11 Salvami e liberami dalla mano degli stranieri,
la cui bocca dice menzogne
e la cui destra giura il falso.

12 I nostri figli, nella loro gioventú,
siano come piante novelle che
crescono,
e le nostre figlie come colonne scolpite
per adornare un palazzo.

13 I nostri granai siano pieni
e forniscano ogni specie di beni.
Le nostre greggi moltiplichino a
migliaia e a decine di migliaia
nelle nostre campagne.

14 Le nostre giovenche siano feconde;
e non vi sia breccia, né fuga,
né grido nelle nostre piazze.

15 Beato il popolo che è in tale stato,
beato il popolo il cui Dio è il Signore.

Nuova Riveduta 1994 (NR1994)

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