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M’Cheyne Bible Reading Plan

The classic M'Cheyne plan--read the Old Testament, New Testament, and Psalms or Gospels every day.
Duration: 365 days
Nuova Riveduta 1994 (NR1994)
Version
2 Cronache 24

Il restauro del tempio

24 (A)Ioas aveva sette anni quando cominciò a regnare, e regnò quarant'anni a *Gerusalemme. Sua madre si chiamava Sibia da Beer-Sceba.

Ioas fece ciò che è giusto agli occhi del Signore per tutto il tempo che visse il *sacerdote Ieoiada. Ieoiada prese per lui due mogli, dalle quali egli ebbe dei figli e delle figlie.

Dopo queste cose venne in cuore a Ioas di restaurare la casa del Signore. Radunò i sacerdoti e i *Leviti, e disse loro: «Andate per le città di *Giuda, e raccogliete anno per anno in tutto *Israele del denaro per restaurare la casa del vostro Dio; e guardate di sollecitare la cosa». Ma i Leviti non si affrettarono. Allora il re chiamò Ieoiada loro capo e gli disse: «Perché non hai fatto in modo che i Leviti portassero da Giuda e da Gerusalemme la tassa che *Mosè, servo del Signore, e l'assemblea d'Israele stabilirono per la *tenda della testimonianza?» Infatti l'empia Atalia e i suoi figli avevano saccheggiato la casa di Dio e avevano perfino adoperato per i *Baal tutte le cose consacrate della casa del Signore.

Il re dunque comandò che si facesse una cassa e che la si mettesse fuori, alla porta della casa del Signore. Poi fu ordinato in Giuda e in Gerusalemme che si portasse al Signore la tassa che Mosè, servo di Dio, aveva imposta a Israele nel deserto. 10 Tutti i capi e tutto il popolo se ne rallegrarono e portarono il denaro, e lo mettevano nella cassa finché tutti ebbero pagato. 11 Quand'era il momento che i Leviti dovevano portare la cassa agli ispettori reali, perché vedevano che c'era molto denaro, il segretario del re e il commissario del sommo sacerdote venivano a vuotare la cassa; la prendevano, poi la riportavano al suo posto; facevano cosí ogni giorno, e raccolsero denaro in abbondanza. 12 Il re e Ieoiada lo davano a quanti erano incaricati di eseguire i lavori della casa del Signore; e questi pagavano degli scalpellini e dei falegnami per restaurare la casa del Signore, e anche dei lavoratori del ferro e del rame per restaurare la casa del Signore. 13 Cosí gli incaricati dei lavori si misero all'opera, e per le loro mani furono compiute le riparazioni; essi rimisero la casa di Dio in buono stato, e la consolidarono. 14 Quand'ebbero finito, portarono davanti al re e davanti a Ieoiada il rimanente del denaro, con il quale si fecero degli utensili per la casa del Signore: degli utensili per il servizio e per gli olocausti, delle coppe, e altri utensili d'oro e d'argento. E durante tutta la vita di Ieoiada, si offrirono continuamente olocausti nella casa del Signore.

15 Ma Ieoiada, fattosi vecchio e sazio di giorni, morí; quando morí, aveva centotrent'anni; 16 e fu sepolto nella *città di *Davide con i re, perché aveva fatto del bene in Israele, per il servizio di Dio e della sua casa.

Idolatria e ingratitudine di Ioas; suo castigo e morte

17 (B)Dopo la morte di Ieoiada, i capi di Giuda andarono dal re e si prostrarono davanti a lui; allora il re diede loro ascolto; 18 ed essi abbandonarono la casa del Signore, Dio dei loro padri, e servirono gli idoli di *Astarte e gli altri idoli; e questa loro colpa provocò l'ira del Signore contro Giuda e contro Gerusalemme. 19 Il Signore mandò loro dei *profeti per ricondurli a sé e questi protestarono contro la loro condotta, ma essi non vollero ascoltarli. 20 Allora lo Spirito di Dio rivestí *Zaccaria, figlio del sacerdote Ieoiada, il quale stando in piedi in mezzo al popolo, disse: «Cosí dice Dio: “Perché *trasgredite i comandamenti del Signore? Voi non prospererete; poiché avete abbandonato il Signore, anch'egli vi abbandonerà”». 21 Ma quelli fecero una congiura contro di lui, e lo lapidarono per ordine del re, nel *cortile della casa del Signore. 22 Il re Ioas non si ricordò della benevolenza usata verso di lui da Ieoiada, padre di Zaccaria, e gli uccise il figlio; il quale, morendo, disse: «Il Signore lo veda e ne chieda conto!»

23 Trascorso quell'anno, l'esercito dei *Siri salí contro Ioas, e venne in Giuda e a Gerusalemme. Essi misero a morte fra il popolo tutti i capi, e inviarono tutto il bottino al re di *Damasco. 24 Benché l'esercito dei Siri fosse venuto con un piccolo numero di uomini, tuttavia il Signore diede loro nelle mani un esercito grandissimo, perché quelli avevano abbandonato il Signore, Dio dei loro padri. Cosí i Siri fecero giustizia di Ioas. 25 Quando questi partirono da lui, lasciandolo in gravi sofferenze, i suoi servitori tramarono contro di lui una congiura perché egli aveva versato il sangue dei figli[a] del sacerdote Ieoiada, e lo uccisero nel suo letto. Cosí morí, e fu sepolto nella città di Davide, ma non nelle tombe dei re. 26 Quelli che congiurarono contro di lui, furono Zabad, figlio di Simeat, un *Ammonita, e Iozabad, figlio di Simrit, una *Moabita.

27 Per quanto concerne i suoi figli, il gran numero di tributi impostigli[b] e il restauro della casa di Dio, si trova scritto nelle memorie del libro dei re.
E Amasia, suo figlio, regnò al suo posto.

Apocalisse 11

I due testimoni

11 (A)Poi mi fu data una canna simile a una verga; e mi fu detto: «Àlzati e misura il *tempio di Dio e l'altare e conta quelli che vi adorano; ma il *cortile esterno del tempio, lascialo da parte, e non lo misurare, perché è stato dato alle nazioni, le quali calpesteranno la città santa[a] per quarantadue mesi.

Io concederò ai miei due testimoni di profetizzare, ed essi profetizzeranno vestiti di sacco per milleduecentosessanta giorni. Questi sono i due olivi e i due *candelabri che stanno davanti al Signore della terra. Se qualcuno vorrà far loro del male, un fuoco uscirà dalla loro bocca e divorerà i loro nemici; e se qualcuno vorrà offenderli bisogna che sia ucciso in questa maniera. Essi hanno il potere di chiudere il cielo affinché non cada pioggia, durante i giorni della loro profezia. Hanno pure il potere di mutare l'acqua in sangue e di percuotere la terra con qualsiasi flagello, quante volte vorranno.

E quando avranno terminato la loro testimonianza, la *bestia che sale dall'abisso farà guerra contro di loro, li vincerà e li ucciderà. I loro cadaveri giaceranno sulla piazza della grande città, che simbolicamente si chiama *Sodoma ed Egitto[b], dove anche il loro Signore è stato crocifisso. Gli uomini dei vari popoli e tribú e lingue e nazioni vedranno i loro cadaveri per tre giorni e mezzo e non lasceranno che siano posti in sepolcri. 10 Gli abitanti della terra si rallegreranno di loro e faranno festa e si manderanno regali gli uni agli altri, perché questi due *profeti erano il tormento degli abitanti della terra.

11 Ma dopo tre giorni e mezzo uno spirito di vita procedente da Dio entrò in loro; essi si alzarono in piedi e grande spavento cadde su quelli che li videro. 12 Ed essi udirono una voce potente che dal cielo diceva loro: «Salite quassú». Essi salirono al cielo in una nube e i loro nemici li videro. 13 In quell'ora ci fu un gran terremoto e la decima parte della città crollò e settemila persone furono uccise nel terremoto; e i superstiti furono spaventati e diedero gloria al Dio del cielo.

14 Il secondo «guai» è passato; ma ecco, il terzo «guai» verrà presto.

La settima tromba

15 (B)Poi il settimo angelo sonò la tromba e nel cielo si alzarono voci potenti, che dicevano: «Il regno del mondo è passato al nostro Signore e al suo Cristo ed egli regnerà nei secoli dei secoli».

16 E i ventiquattro anziani che siedono sui loro troni davanti a Dio, si gettarono con la faccia a terra e adorarono Dio, dicendo: 17 «Ti ringraziamo, Signore, Dio onnipotente, che sei e che eri, perché hai preso in mano il tuo grande potere, e hai stabilito il tuo regno. 18 Le nazioni si erano adirate, ma la tua ira è giunta, ed è arrivato il momento di giudicare i morti, di dare il loro premio ai tuoi servi, ai profeti, ai santi, a quelli che temono il tuo nome, piccoli e grandi, e di distruggere quelli che distruggono la terra».

19 Allora si aprí il *tempio di Dio che è in cielo e apparve nel tempio l'*arca dell'alleanza. Vi furono lampi e voci e tuoni e un terremoto e una forte grandinata.

Zaccaria 7

Il digiuno

(A)Il quarto anno del re *Dario la parola del Signore fu rivolta a *Zaccaria, il quarto giorno del nono mese, cioè di Chisleu.

Quelli di Betel avevano mandato Sareser e Reghem-Melec con la loro gente per implorare il favore del Signore, e per parlare ai *sacerdoti della casa del Signore degli eserciti e ai *profeti, in questo modo: «Dobbiamo continuare a piangere il quinto mese e a digiunare come abbiamo fatto per tanti anni?»

La parola del Signore mi fu rivolta in questi termini: «Parla a tutto il popolo del paese e ai sacerdoti, e di': “Quando avete digiunato e fatto cordoglio il quinto e il settimo mese durante questi settant'anni, avete forse digiunato per me, proprio per me? Quando mangiate e quando bevete, non siete voi che mangiate, voi che bevete? Non dovreste forse dare ascolto alle parole che il Signore degli eserciti ha proclamate mediante i profeti del passato quando *Gerusalemme era abitata e tranquilla, con le sue città circostanti, ed erano pure abitate la regione meridionale e la pianura?”»

(B)La parola del Signore fu rivolta a Zaccaria in questi termini:

«Cosí parlava il Signore degli eserciti:
“Fate giustizia fedelmente,
mostrate l'uno per l'altro bontà e compassione;

10 non opprimete la vedova né l'orfano, lo straniero né il povero;
nessuno di voi, nel suo cuore, trami il male contro il fratello”.

11 Ma essi rifiutarono di fare attenzione, opposero una spalla ribelle, e si tapparono gli orecchi per non udire. 12 Resero il loro cuore duro come il diamante, per non ascoltare la legge e le parole che il Signore degli eserciti rivolgeva loro per mezzo del suo Spirito, per mezzo dei profeti del passato; perciò ci fu grande indignazione da parte del Signore degli eserciti. 13 “Cosí come egli chiamava, e quelli non davano ascolto, cosí quelli chiameranno, e io non darò ascolto”, dice il Signore degli eserciti. 14 “Li disperderò fra tutte le nazioni che essi non hanno mai conosciute e il paese rimarrà desolato dietro a loro, senza piú nessuno che vi passi o vi ritorni. Essi hanno ridotto il paese di delizie in desolazione”».

Giovanni 10

Gesú, il buon pastore

10 (A)«In verità, in verità vi dico che chi non entra per la porta nell'ovile delle pecore, ma vi sale da un'altra parte, è un ladro e un brigante. Ma colui che entra per la porta è il pastore delle pecore. A lui apre il portinaio, e le pecore ascoltano la sua voce, ed egli chiama le proprie pecore per nome e le conduce fuori. Quando ha messo fuori tutte le sue pecore, va davanti a loro, e le pecore lo seguono, perché conoscono la sua voce. Ma un estraneo non lo seguiranno; anzi, fuggiranno via da lui perché non conoscono la voce degli estranei».

Questa similitudine disse loro Gesú; ma essi non capirono quali fossero le cose che diceva loro.

(B)Perciò Gesú di nuovo disse loro: «In verità, in verità vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti quelli che sono venuti prima di me, sono stati ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta; se uno entra per me, sarà salvato, entrerà e uscirà, e troverà pastura. 10 Il ladro non viene se non per rubare, ammazzare e distruggere; io son venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza.

11 Io sono il buon pastore; il buon pastore dà la sua vita per le pecore. 12 Il mercenario, che non è pastore, a cui non appartengono le pecore, vede venire il lupo, abbandona le pecore e si dà alla fuga, e il lupo le rapisce e disperde. 13 Il mercenario [si dà alla fuga perché è mercenario e] non si cura delle pecore. 14 Io sono il buon pastore, e conosco le mie, e le mie conoscono me, 15 come il Padre mi conosce e io conosco il Padre, e do la mia vita per le pecore. 16 Ho anche altre pecore, che non sono di quest'ovile; anche quelle devo raccogliere ed esse ascolteranno la mia voce, e vi sarà un solo gregge, un solo pastore. 17 Per questo mi ama il Padre; perché io depongo la mia vita per riprenderla poi. 18 Nessuno me la toglie, ma io la depongo da me. Ho il potere di deporla e ho il potere di riprenderla. Quest'ordine ho ricevuto dal Padre mio».

19 Nacque di nuovo un dissenso tra i Giudei per queste parole. 20 Molti di loro dicevano: «Ha un demonio ed è fuori di sé; perché lo ascoltate?» 21 Altri dicevano: «Queste non sono parole di un indemoniato. Può un demonio aprire gli occhi ai ciechi?»

Gesú afferma la sua divinità

22 (C)In quel tempo ebbe luogo in *Gerusalemme la *festa della Dedicazione[a]. Era d'inverno, 23 e Gesú passeggiava nel *tempio, sotto il portico di *Salomone. 24 I Giudei dunque gli si fecero attorno e gli dissero: «Fino a quando terrai sospeso l'animo nostro? Se tu sei il Cristo, diccelo apertamente».

25 Gesú rispose loro: «Ve l'ho detto, e non lo credete; le opere che faccio nel nome del Padre mio, sono quelle che testimoniano di me; 26 ma voi non credete, perché non siete delle mie pecore. 27 Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono; 28 e io do loro la vita eterna e non periranno mai e nessuno le rapirà dalla mia mano. 29 Il Padre mio che me le ha date è piú grande di tutti; e nessuno può rapirle dalla mano del Padre. 30 Io e il Padre siamo uno».

31 I Giudei presero di nuovo delle pietre per lapidarlo.

32 Gesú disse loro: «Vi ho mostrato molte buone opere da parte del Padre mio; per quale di queste opere mi lapidate?» 33 I Giudei gli risposero: «Non ti lapidiamo per una buona opera, ma per bestemmia; e perché tu, che sei uomo, ti fai Dio». 34 Gesú rispose loro: «Non sta scritto nella vostra legge:
“Io ho detto: voi siete dèi”[b]?

35 Se chiama dèi coloro ai quali la parola di Dio è stata diretta (e la Scrittura non può essere annullata), 36 come mai a colui che il Padre ha santificato e mandato nel mondo, voi dite che bestemmia, perché ho detto: “Sono *Figlio di Dio?” 37 Se non faccio le opere del Padre mio, non mi credete; 38 ma se le faccio, anche se non credete a me, credete alle opere, affinché sappiate e riconosciate che il Padre è in me e che io sono nel Padre».

39 Essi cercavano nuovamente di arrestarlo; ma egli sfuggí loro dalle mani.

40 (D)Gesú se ne andò di nuovo oltre il *Giordano, dove *Giovanni da principio battezzava, e là si trattenne. 41 Molti vennero a lui e dicevano: «Giovanni, è vero, non fece nessun segno miracoloso[c]; ma tutto quello che Giovanni disse di quest'uomo, era vero». 42 E là molti credettero in lui.

Nuova Riveduta 1994 (NR1994)

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