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M’Cheyne Bible Reading Plan

The classic M'Cheyne plan--read the Old Testament, New Testament, and Psalms or Gospels every day.
Duration: 365 days
Nuova Riveduta 1994 (NR1994)
Version
2 Cronache 1

Storia di Salomone(A)

Salomone re d'Israele. Dio gli concede saggezza e gloria

(B)*Salomone, figlio di *Davide, si stabilí saldamente nel suo regno; il Signore, il suo Dio, fu con lui e lo fece diventare molto potente.

Salomone parlò a tutto *Israele, ai capi delle migliaia e delle centinaia, ai *giudici, a tutti i príncipi di tutto Israele, e ai capi delle case patriarcali. Poi, con tutti i partecipanti all'assemblea, si recò all'alto luogo situato a Gabaon; là infatti si trovava la *tenda di convegno di Dio, che *Mosè, servo del Signore, aveva fatta nel deserto. Quanto all'*arca di Dio, Davide l'aveva trasportata da Chiriat-Iearim al luogo che egli le aveva preparato; poiché egli aveva innalzato per essa una tenda a *Gerusalemme. Davanti al *tabernacolo del Signore, a Gabaon, si trovava anche l'altare di rame fatto da Besaleel, figlio di Uri, figlio di Cur. Salomone e l'assemblea andarono là a consultare il Signore. Sull'altare di rame, che era davanti alla tenda di convegno, Salomone offrí mille olocausti in presenza del Signore.

Quella notte Dio apparve a Salomone, e gli disse: «Chiedimi ciò che vuoi che io ti dia». Salomone rispose a Dio: «Tu hai trattato con grande benevolenza Davide, mio padre, e mi hai fatto regnare al suo posto. Ora, o Signore, Dio, si avveri la promessa da te fatta a mio padre Davide, perché mi hai costituito re di un popolo numeroso come la polvere della terra! 10 Dammi dunque saggezza e intelligenza, perché io sappia come comportarmi di fronte a questo popolo; poiché chi potrebbe mai amministrare la giustizia per questo tuo popolo che è cosí numeroso?»

11 Dio disse a Salomone: «Poiché questo è ciò che hai nel cuore, e non hai chiesto ricchezze, né beni, né gloria, né la morte dei tuoi nemici, e nemmeno una lunga vita, ma hai chiesto per te saggezza e intelligenza per poter amministrare la giustizia per il mio popolo del quale ti ho fatto re, 12 la saggezza e l'intelligenza ti sono concesse; e, oltre a questo, ti darò ricchezze, beni e gloria, come non ne ebbero mai i re che ti hanno preceduto, e come non ne avrà mai nessuno dei tuoi successori».

13 (C)Salomone ritornò a Gerusalemme dall'alto luogo situato a Gabaon, e dalla tenda di convegno, e regnò sopra Israele. 14 Salomone radunò carri e cavalieri, ed ebbe millequattrocento carri e dodicimila cavalieri, che distribuí nelle città dove teneva i carri, e presso di sé a Gerusalemme. 15 Il re fece in modo che l'argento e l'oro erano a Gerusalemme cosí comuni come le pietre, e i cedri tanto abbondanti quanto i sicomori della pianura. 16 I cavalli che Salomone aveva, gli venivano condotti dall'Egitto; le carovane di mercanti del re andavano a prenderli a branchi, per un prezzo convenuto; 17 e facevano uscire dall'Egitto e giungere a destinazione un carro per seicento *sicli d'argento, e un cavallo per centocinquanta sicli. Nello stesso modo, tramite quei mercanti, se ne facevano venire per tutti i re degli Ittiti e per i re della *Siria.

1 Giovanni 1

La parola della vita manifestata in carne(A)

(B)Quel che era dal principio, quel che abbiamo udito, quel che abbiamo visto con i nostri occhi, quel che abbiamo contemplato e che le nostre mani hanno toccato della parola della vita (poiché la vita è stata manifestata e noi l'abbiamo vista e ne rendiamo testimonianza, e vi annunziamo la vita eterna che era presso il Padre e che ci fu manifestata), quel che abbiamo visto e udito, noi lo annunziamo anche a voi, perché voi pure siate in comunione con noi; e la nostra comunione è con il Padre e con il Figlio suo, Gesú Cristo. Queste cose vi scriviamo perché la nostra[a] gioia sia completa.

Dio è luce; bisogna camminare nella luce per aver comunione con lui

(C)Questo è il messaggio che abbiamo udito da lui e che vi annunziamo: Dio è luce, e in lui non ci sono tenebre. Se diciamo che abbiamo comunione con lui e camminiamo nelle tenebre, noi mentiamo e non mettiamo in pratica la verità. Ma se camminiamo nella luce, com'egli è nella luce, abbiamo comunione l'uno con l'altro, e il sangue di Gesú, suo Figlio, ci purifica da ogni peccato.

Se diciamo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi, e la verità non è in noi. Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni *iniquità. 10 Se diciamo di non aver peccato, lo facciamo bugiardo, e la sua parola non è in noi.

Michea 7

(A)Ahimè! io mi trovo come dopo la raccolta dei frutti,
come dopo la racimolatura, quando è finita la vendemmia;
non c'è piú grappolo da mangiare;
io desidero invano un fico primaticcio.

L'uomo pio è scomparso dalla terra;
non c'è piú gente retta fra gli uomini;
tutti stanno in agguato per spargere il sangue,
ognuno dà la caccia con la rete a suo fratello.

Le loro mani sono pronte al male, per farlo con ogni cura;
il principe ha delle pretese,
il giudice si lascia corrompere,
il potente manifesta la sua ingordigia
e ordiscono cosí le loro trame.

Il migliore di loro è simile a un rovo;
il piú retto è peggiore di una siepe di spine.
Il giorno annunziato dalle tue sentinelle, il giorno della tua punizione viene;
allora saranno nella costernazione.

Non fidatevi del compagno,
non riponete fiducia nell'amico intimo;
sorveglia la porta della tua bocca
davanti a colei che riposa sul tuo petto.

Perché il figlio offende il padre,
la figlia insorge contro la madre,
la nuora contro la suocera
e i nemici di ciascuno sono quelli di casa[a] sua.

Speranza e promessa per Israele

(B)Quanto a me, io volgerò lo sguardo verso il Signore,
spererò nel Dio della mia salvezza;
il mio Dio mi ascolterà.

Non ti rallegrare per me, o mia nemica!
Se sono caduta, mi rialzerò;
se sto seduta nelle tenebre,
il Signore è la mia luce.

Io sopporterò lo sdegno del Signore,
perché ho peccato contro di lui,
finché egli difenda la mia causa e mi faccia giustizia;
egli mi condurrà fuori alla luce
e io contemplerò la sua giustizia.

10 Allora la mia nemica lo vedrà e sarà coperta di vergogna;
lei che mi diceva: «Dov'è il Signore, il tuo Dio?»
I miei occhi la vedranno,
quando sarà calpestata come il fango delle strade.

11 (C)Verrà il giorno in cui le tue mura saranno ricostruite;
quel giorno saranno allargati i tuoi confini.

12 Quel giorno si verrà a te,
dall'Assiria fino alle città d'Egitto,
dall'Egitto sino al fiume,
da mare a mare e da monte a monte.

13 La terra sarà ridotta in un deserto a causa dei suoi abitanti,
come conseguenza delle loro azioni.

14 Pasci il tuo popolo con la tua verga, il gregge della tua eredità
che sta solitario nella foresta, in mezzo al *Carmelo.
Esso pascoli in *Basan e in *Galaad,
come nei giorni antichi.

15 «Come nei giorni in cui uscisti dal paese d'Egitto,
io ti farò vedere cose meravigliose».

16 Le nazioni lo vedranno e saranno confuse,
nonostante tutta la loro potenza;
si metteranno la mano sulla bocca
e le loro orecchie saranno assordate.

17 Leccheranno la polvere come il serpente,
come gli animali che strisciano sulla terra.
Usciranno spaventate dai loro ripari,
verranno tremanti al Signore, nostro Dio,
e avranno timore di te.

18 (D)Quale Dio è come te,
che perdoni l'*iniquità e passi sopra alla colpa
del resto della tua eredità?
Egli non serba la sua ira per sempre,
perché si compiace di usare misericordia.

19 Egli tornerà ad avere pietà di noi,
metterà sotto i suoi piedi le nostre colpe
e getterà in fondo al mare tutti i nostri peccati.

20 Tu mostrerai la tua fedeltà a *Giacobbe,
la tua misericordia ad *Abraamo,
come giurasti ai nostri padri, fin dai giorni antichi.

Luca 16

Parabola del fattore infedele

16 (A)Gesú diceva ancora ai suoi discepoli: «Un uomo ricco aveva un fattore, il quale fu accusato davanti a lui di sperperare i suoi beni. Egli lo chiamò e gli disse: “Che cos'è questo che sento dire di te? Rendi conto della tua amministrazione, perché tu non puoi piú essere mio fattore”. Il fattore disse fra sé: “Che farò, ora che il padrone mi toglie l'amministrazione? Di zappare non sono capace; di mendicare mi vergogno. So quello che farò, perché qualcuno mi riceva in casa sua quando dovrò lasciare l'amministrazione”. Fece venire uno per uno i debitori del suo padrone, e disse al primo: “Quanto devi al mio padrone?” Quello rispose: “Cento *bati d'olio”. Egli disse: “Prendi la tua scritta, siedi, e scrivi presto: cinquanta”. Poi disse a un altro: “E tu, quanto devi?” Quello rispose: “Cento *cori di grano”. Egli disse: “Prendi la tua scritta, e scrivi: ottanta”. E il padrone lodò il fattore disonesto perché aveva agito con avvedutezza; poiché i figli di questo mondo, nelle relazioni con quelli della loro generazione, sono piú avveduti dei figli della luce.

E io vi dico: fatevi degli amici con le ricchezze ingiuste; perché quando esse verranno a mancare, quelli vi ricevano nelle dimore eterne. 10 Chi è fedele nelle cose minime, è fedele anche nelle grandi; e chi è ingiusto nelle cose minime, è ingiusto anche nelle grandi. 11 Se dunque non siete stati fedeli nelle ricchezze ingiuste, chi vi affiderà quelle vere? 12 E, se non siete stati fedeli nei beni altrui, chi vi darà i vostri? 13 Nessun domestico può servire due padroni; perché o odierà l'uno e amerà l'altro, o avrà riguardo per l'uno e disprezzo per l'altro. Voi non potete servire Dio e Mammona».

Gesú condanna l'avarizia

14 (B)I *farisei, che amavano il denaro, udivano tutte queste cose e si beffavano di lui. 15 Ed egli disse loro: «Voi vi proclamate giusti davanti agli uomini; ma Dio conosce i vostri cuori; perché quello che è eccelso tra gli uomini, è abominevole davanti a Dio.

16 La legge e i *profeti hanno durato fino a *Giovanni; da quel tempo è annunziata la buona notizia del regno di Dio, e ciascuno vi entra a forza. 17 È piú facile che passino cielo e terra, anziché cada un solo apice[a] della legge.

Il ripudio

18 (C)«Chiunque manda via la moglie e ne sposa un'altra, commette adulterio; e chiunque sposa una donna mandata via dal marito, commette adulterio.

Il ricco e Lazzaro

19 (D)«C'era un uomo ricco, che si vestiva di porpora e di bisso, e ogni giorno si divertiva splendidamente; 20 e c'era un mendicante, chiamato *Lazzaro, che stava alla porta di lui, pieno di ulceri, 21 e bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco; e perfino i cani venivano a leccargli le ulceri. 22 Avvenne che il povero morí e fu portato dagli angeli nel seno di *Abraamo[b]; morí anche il ricco, e fu sepolto. 23 E nell'Ades[c], essendo nei tormenti, alzò gli occhi e vide da lontano Abraamo, e Lazzaro nel suo seno; 24 ed esclamò: “Padre Abraamo, abbi pietà di me, e manda Lazzaro a intingere la punta del dito nell'acqua per rinfrescarmi la lingua, perché sono tormentato in questa fiamma”. 25 Ma Abraamo disse: “Figlio, ricòrdati che tu nella tua vita hai ricevuto i tuoi beni e che Lazzaro similmente ricevette i mali; ma ora qui egli è consolato, e tu sei tormentato. 26 Oltre a tutto questo, fra noi e voi è posta una grande voragine, perché quelli che vorrebbero passare di qui a voi non possano, né di là si passi da noi”. 27 Ed egli disse: “Ti prego, dunque, o padre, che tu lo mandi a casa di mio padre, 28 perché ho cinque fratelli, affinché attesti loro queste cose, e non vengano anche loro in questo luogo di tormento”. 29 Abraamo disse: “Hanno *Mosè e i profeti; ascoltino quelli”. 30 Ed egli: “No, padre Abraamo; ma se qualcuno dai morti va a loro, si ravvedranno”. 31 Abraamo rispose: “Se non ascoltano Mosè e i profeti, non si lasceranno persuadere neppure se uno dei morti risuscita”».

Nuova Riveduta 1994 (NR1994)

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