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M’Cheyne Bible Reading Plan

The classic M'Cheyne plan--read the Old Testament, New Testament, and Psalms or Gospels every day.
Duration: 365 days
Nuova Riveduta 1994 (NR1994)
Version
1 Samuele 9

Saul presso Samuele a Rama

(A)C'era un uomo, discendente di *Beniamino, che si chiamava Chis, figlio d'Abiel, figlio di Seror, figlio di Becorat, figlio d'Afiac, figlio di un Beniaminita. Era un uomo forte e valoroso; aveva un figlio di nome *Saul, giovane e bello; tra i figli d'*Israele non ce n'era uno piú bello di lui; era piú alto di tutta la gente, dalle spalle in su.

Le asine di Chis, padre di Saul, si erano smarrite; e Chis disse a suo figlio Saul: «Prendi con te uno dei servi, e va' in cerca delle asine». Egli andò per la regione montuosa di *Efraim e attraversò il paese di Salisa, senza trovarle; poi passarono per il paese di Saalim, ma non c'erano; attraversarono il

>paese dei Beniaminiti, ma non le trovarono. Quando giunsero nel paese di Suf, Saul disse al servo che era con lui: «Vieni, torniamo indietro, altrimenti mio padre smetterà di pensare alle asine e comincerà a preoccuparsi per noi». Il servo gli disse: «Ecco, in questa città c'è un uomo di Dio, che è tenuto in grande onore; tutto quello che dice succede sicuramente; andiamoci; forse ci indicherà la via che dobbiamo seguire». Saul disse al suo servo: «Ma se vi andiamo, che porteremo a quell'uomo? Poiché non ci sono piú provviste nei nostri sacchi e non abbiamo nessun regalo da offrire all'uomo di Dio. Che abbiamo con noi?» Il servo rispose a Saul: «Guarda, io ho un quarto di *siclo d'argento; lo darò all'uomo di Dio, ed egli c'indicherà la via». Anticamente, in Israele, quando uno andava a consultare Dio, diceva: «Venite, andiamo dal *veggente!» Infatti colui che oggi si chiama *profeta, anticamente si chiamava veggente. 10 Saul disse al suo servo: «Dici bene; andiamo». Cosí si avviarono verso la città dove stava l'uomo di Dio.

11 Mentre percorrevano la salita che conduce alla città, trovarono delle ragazze che uscivano ad attingere acqua e chiesero loro: «È qui il veggente?» 12 Quelle risposero: «Sí, c'è; è là dove sei diretto; ma va' presto, poiché è venuto oggi in città, dato che oggi il popolo fa un sacrificio sull'alto luogo. 13 Quando sarete entrati in città, lo troverete di certo, prima che egli salga all'alto luogo a mangiare. Il popolo non mangerà prima che egli sia giunto, perché è lui che deve benedire il sacrificio; dopo di che, i convitati mangeranno. Salite dunque, perché proprio ora lo troverete». 14 Ed essi salirono verso la città; e, appena vi furono entrati, ecco *Samuele che usciva verso di loro per salire all'alto luogo. 15 Un giorno prima dell'arrivo di Saul, il Signore aveva avvertito Samuele, e gli aveva detto: 16 «Domani, a quest'ora, ti manderò un uomo del paese di Beniamino e tu l'ungerai come capo del mio popolo, Israele. Egli salverà il mio popolo dalle mani dei *Filistei; infatti io ho rivolto il mio sguardo verso il mio popolo, perché il suo grido è giunto fino a me». 17 Quando Samuele vide Saul, il Signore gli disse: «Ecco l'uomo di cui ti ho parlato; egli è colui che governerà il mio popolo».

18 Saul si avvicinò a Samuele entro la *porta della città e gli disse: «Indicami, ti prego, dove sia la casa del veggente». 19 Samuele rispose a Saul: «Sono io il veggente. Precedimi verso l'alto luogo, e oggi mangerete con me; poi domani mattina ti lascerò partire e ti dirò tutto quello che hai nel cuore. 20 Quanto alle asine smarrite tre giorni fa, non dartene pensiero, perché sono state ritrovate. Per chi è quanto c'è di meglio in Israele? Non è forse per te e per tutta la casa di tuo padre?» 21 Saul rispose e disse: «Non sono io un beniaminita, di una delle piú piccole tribú d'Israele? La mia famiglia è la piú piccola fra tutte le famiglie della tribú di Beniamino. Perché dunque mi parli cosí?»

22 Ma Samuele prese Saul e il suo servo, li introdusse nella sala e li fece sedere alla testa degli invitati, che erano circa trenta persone. 23 Samuele disse al cuoco: «Porta qua la porzione che ti ho data dicendoti: “Tienila da parte vicino a te”». 24 Il cuoco allora prese la coscia e ciò che vi aderiva e la mise davanti a Saul. Samuele disse: «Ecco ciò che è stato tenuto da parte; mettitelo davanti e mangia, poiché è stato conservato apposta per te quando ho invitato il popolo». Cosí Saul, quel giorno, mangiò con Samuele.

25 Poi scesero dall'alto luogo in città, e Samuele s'intrattenne con Saul sulla *terrazza. 26 L'indomani si alzarono presto; allo spuntar dell'alba, Samuele chiamò Saul sulla terrazza e gli disse: «Vieni, perché devo lasciarti partire». Saul si alzò, e uscirono insieme, egli e Samuele. 27 Quando furono scesi alla periferia della città, Samuele disse a Saul: «Di' al servo che ci preceda». E il servo li oltrepassò. Allora Samuele disse: «Ma tu férmati, e ti farò udire la parola di Dio».

Romani 7

L'affrancamento del cristiano dalla legge

(A)O ignorate forse, fratelli (poiché parlo a persone che hanno conoscenza della legge), che la legge ha potere sull'uomo per tutto il tempo ch'egli vive? Infatti la donna sposata è legata per legge al marito mentre egli vive; ma se il marito muore, è sciolta dalla legge che la lega al marito. Perciò, se lei diventa moglie di un altro uomo mentre il marito vive, sarà chiamata adultera; ma se il marito muore, ella è libera da quella legge; cosí non è adultera se diventa moglie di un altro uomo. Cosí, fratelli miei, anche voi siete stati messi a morte quanto alla legge mediante il corpo di Cristo, per appartenere a un altro, cioè a colui che è risuscitato dai morti, affinché portiamo frutto a Dio. Infatti, mentre eravamo nella carne, le passioni peccaminose, risvegliate dalla legge, agivano nelle nostre membra allo scopo di portare frutto per la morte; ma ora siamo stati sciolti dai legami della legge, essendo morti a quella che ci teneva soggetti, per servire nel nuovo regime dello Spirito e non in quello vecchio[a] della lettera.

Il ruolo della legge

(B)Che cosa diremo dunque? La legge è peccato? No di certo! Anzi, io non avrei conosciuto il peccato se non per mezzo della legge; poiché non avrei conosciuto la concupiscenza, se la legge non avesse detto: «Non concupire[b]». Ma il peccato, còlta l'occasione, per mezzo del comandamento, produsse in me ogni concupiscenza; perché senza la legge il peccato è morto. Un tempo io vivevo senza legge; ma, venuto il comandamento, il peccato prese vita e io morii; 10 e il comandamento che avrebbe dovuto darmi vita, risultò che mi condannava a morte. 11 Perché il peccato, còlta l'occasione per mezzo del comandamento, mi trasse in inganno e, per mezzo di esso, mi uccise. 12 Cosí la legge è santa, e il comandamento è santo, giusto e buono. 13 Ciò che è buono, diventò dunque per me morte? No di certo! È invece il peccato che mi è diventato morte, perché si rivelasse come peccato, causandomi la morte mediante ciò che è buono; affinché, per mezzo del comandamento, il peccato diventasse estremamente peccante.

La legge del peccato

14 (C)Sappiamo infatti che la legge è spirituale; ma io sono carnale, venduto schiavo al peccato. 15 Poiché, ciò che faccio, io non lo capisco: infatti non faccio quello che voglio, ma faccio quello che odio. 16 Ora, se faccio quello che non voglio, ammetto che la legge è buona; 17 allora non sono piú io che lo faccio, ma è il peccato che abita in me. 18 Difatti, io so che in me, cioè nella mia carne, non abita alcun bene; poiché in me si trova il volere, ma il modo di compiere il bene, no. 19 Infatti il bene che voglio, non lo faccio; ma il male che non voglio, quello faccio. 20 Ora, se io faccio ciò che non voglio, non sono piú io che lo compio, ma è il peccato che abita in me. 21 Mi trovo dunque sotto questa legge: quando voglio fare il bene, il male si trova in me. 22 Infatti io mi compiaccio della legge di Dio, secondo l'uomo interiore, 23 ma vedo un'altra legge nelle mie membra, che combatte contro la legge della mia mente e mi rende prigioniero della legge del peccato che è nelle mie membra. 24 Me infelice! Chi mi libererà da questo corpo di morte? 25 Grazie siano rese a Dio per mezzo di Gesú Cristo, nostro Signore. Cosí dunque, io con la mente servo la legge di Dio, ma con la carne la legge del peccato.

Geremia 46

Profezia sull'Egitto

46 (A)Parola del Signore che fu rivolta a *Geremia riguardo alle nazioni.

Riguardo all'Egitto. Circa l'esercito del *faraone Neco, re d'Egitto, che era presso il fiume Eufrate a Carchemis, e che *Nabucodonosor, re di *Babilonia, sconfisse il quarto anno di Ioiachim, figlio di *Giosia, re di *Giuda.

«Preparate lo scudo grande e quello leggero;
avvicinatevi per la battaglia.

Attaccate i cavalli;
cavalieri, montate.
Presentatevi con gli elmi in capo;
lucidate le lance,
indossate le corazze!

Perché li vedo sbigottiti, lanciati in fuga?
I loro prodi sono sconfitti,
si danno alla fuga senza volgersi indietro;
tutto intorno è terrore», dice il Signore.

«Il veloce non fugga,
il prode non scampi!
Al settentrione, presso il fiume Eufrate
vacillano e cadono.

Chi è colui che sale come il Nilo,
le cui acque si agitano come quelle dei fiumi?

È l'Egitto, che sale come il Nilo,
le cui acque si agitano come quelle dei fiumi.
Egli dice: “Io salirò, ricoprirò la terra,
distruggerò le città e i loro abitanti”.

All'assalto, cavalli! Al galoppo, carri!
Si facciano avanti i prodi,
quelli d'Etiopia e di Put che portano lo scudo,
quelli di Lud che maneggiano e tendono l'arco.

10 Questo giorno, per il Signore, per il Dio degli eserciti,
è giorno di vendetta, in cui si vendica dei suoi nemici.
La spada divorerà, si sazierà,
si ubriacherà del loro sangue;
poiché il Signore, Dio degli eserciti, immola le vittime
nel paese del settentrione, presso il fiume Eufrate.

11 Sali a *Galaad, prendi del balsamo,
o vergine, figlia d'Egitto!
Invano moltiplichi i rimedi;
non c'è medicazione che valga per te.

12 Le nazioni odono la tua infamia
e la terra è piena del tuo grido;
poiché il prode vacilla appoggiandosi al prode,
tutti e due cadono assieme».

13 (B)La parola che il Signore rivolse al profeta Geremia sulla venuta di Nabucodonosor, re di Babilonia, per colpire il paese d'Egitto.

14 «Annunziatelo in Egitto,
banditelo a Migdol,
banditelo a Nof[a] e a Tapanes!
Dite: “Àlzati, prepàrati,
poiché la spada divora tutto ciò che ti circonda”.

15 Perché i tuoi prodi sono atterrati?
Non possono resistere perché il Signore li abbatte.

16 Egli ne fa vacillare molti;
essi cadono l'uno sopra l'altro, e dicono:
“Andiamo, torniamo al nostro popolo
e al nostro paese natío,
lontani dalla spada micidiale”.

17 Là essi gridano: Il faraone, re d'Egitto,
non è che un vano rumore, ha lasciato passare il tempo fissato.

18 Com'è vero che io vivo», dice il re
che si chiama il Signore degli eserciti,
«il nemico verrà come un Tabor, fra le montagne,
come un *Carmelo che avanza sul mare.

19 O figlia che abiti l'Egitto,
fa' il tuo bagaglio per la deportazione!
Poiché Nof diventerà una desolazione,
sarà devastata, nessuno vi abiterà piú.

20 L'Egitto è una giovenca bellissima,
ma viene un tafano, viene dal settentrione.

21 Anche i mercenari che sono in mezzo all'Egitto sono come vitelli da ingrasso;
anch'essi volgono il dorso, fuggono tutti assieme, non resistono;
poiché piomba su di loro il giorno della loro calamità,
il tempo del loro castigo.

22 La sua voce giunge come quella di un serpente;
poiché avanzano con un esercito,
marciano contro di lui con asce,
come tanti tagliaboschi.

23 Essi abbattono la sua foresta», dice il Signore,
«sebbene sia impenetrabile,
perché quelli sono piú numerosi delle locuste,
non si possono contare.

24 La figlia dell'Egitto è coperta di vergogna,
è data in mano del popolo del settentrione».

25 Il Signore degli eserciti, Dio d'*Israele, dice:
«Ecco, io punirò Amon di No[b],
il faraone, l'Egitto, i suoi dèi, i suoi re,
il faraone e quelli che confidano in lui;

26 li darò in mano di quelli che cercano la loro vita,
in mano di Nabucodonosor, re di Babilonia,
e in mano dei suoi servitori;
ma, dopo questo, l'Egitto sarà abitato come ai giorni di prima»,
dice il Signore.

27 «Tu dunque non temere, *Giacobbe mio servitore,
non ti sgomentare, Israele!
Poiché, ecco, io ti salverò dal lontano paese, salverò la tua discendenza dalla terra della sua deportazione;
Giacobbe ritornerà, sarà in riposo, sarà tranquillo;
nessuno piú lo spaventerà.

28 Tu non temere, Giacobbe, mio servitore», dice il Signore;
«poiché io sono con te,
io annienterò tutte le nazioni fra le quali ti ho disperso,
ma non annienterò te;
però ti castigherò con giusta misura
e non ti lascerò del tutto impunito».

Salmi 22

Le sofferenze e la gloria del Salvatore

22 (A)Al direttore del coro. Su «Cerva dell'aurora[a]». Salmo di *Davide.
Dio mio, Dio mio, perché mi hai
abbandonato[b]?
Te ne stai lontano, senza soccorrermi, senza dare ascolto alle parole del
mio gemito!

Dio mio, io grido di giorno, ma tu
non rispondi,
e anche di notte, senza interruzione.

Eppure tu sei il Santo,
siedi circondato dalle lodi d'*Israele.

I nostri padri confidarono in te;
confidarono e tu li liberasti.

Gridarono a te, e furon salvati;
confidarono in te, e non furono
delusi.

Ma io sono un verme e non un uomo,
l'infamia degli uomini, e il disprezzato dal popolo.

Chiunque mi vede si fa beffe di me;
allunga il labbro, scuote il capo,
dicendo:

«Egli si affida al Signore;
lo liberi dunque;
lo salvi, poiché lo gradisce[c]

Sí, tu m'hai tratto dal grembo
materno;
m'hai fatto riposar fiducioso sulle
mammelle di mia madre.

10 A te fui affidato fin dalla mia
nascita,
tu sei il mio Dio fin dal grembo di mia madre.

11 Non allontanarti da me, perché
l'angoscia è vicina,
e non c'è alcuno che m'aiuti.

12 Grossi tori mi hanno circondato;
potenti tori di *Basan m'hanno
attorniato;

13 aprono la loro gola contro di me,
come un leone rapace e ruggente.

14 Io sono come acqua che si sparge[d],
e tutte le mie ossa sono slogate;
il mio cuore è come la cera,
si scioglie in mezzo alle mie viscere.

15 Il mio vigore s'inaridisce come terra cotta,
e la lingua mi si attacca al palato;
tu m'hai posto nella polvere della morte.

16 Poiché cani mi hanno circondato;
una folla di malfattori m'ha attorniato;
m'hanno forato le mani e i piedi.

17 Posso contare tutte le mie ossa.
Essi mi guardano e mi osservano:

18 spartiscono fra loro le mie vesti
e tirano a sorte la mia tunica[e].

19 Ma tu, Signore, non allontanarti,
tu che sei la mia forza, affréttati
a soccorrermi.

20 Libera la mia vita dalla spada,
e salva l'unica vita mia dall'assalto del cane;

21 salvami dalla gola del leone.
Tu mi risponderai liberandomi dalle
corna dei bufali.

22 (B)Io annunzierò il tuo nome ai miei
fratelli,
ti loderò in mezzo all'assemblea[f].

23 O voi che temete il Signore,
lodatelo!
Voi tutti, discendenti di *Giacobbe,
glorificatelo,
temetelo voi tutti, stirpe d'Israele!

24 Poiché non ha disprezzato né
sdegnato l'afflizione del sofferente,
non gli ha nascosto il suo volto;
ma quando quello ha gridato a lui, egli l'ha esaudito.

25 Tu sei l'argomento della mia lode
nella grande assemblea;
io adempirò i miei voti in presenza
di quelli che ti temono.

26 Gli umili mangeranno e saranno
saziati;
quelli che cercano il Signore lo
loderanno;
il loro cuore vivrà in eterno.

27 Tutte le estremità della terra si
ricorderanno del Signore e si
convertiranno a lui;
tutte le famiglie delle nazioni
adoreranno in tua presenza.

28 Poiché al Signore appartiene
il regno,
egli domina sulle nazioni.

29 Tutti i potenti della terra
mangeranno e adoreranno;
tutti quelli che scendon nella polvere
e non possono mantenersi in vita
s'inchineranno davanti a lui.

30 La discendenza lo servirà;
si parlerà del Signore alla generazione futura.

31 Essi verranno e proclameranno
la sua giustizia,
e al popolo che nascerà diranno
com'egli ha agito.

Nuova Riveduta 1994 (NR1994)

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