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M’Cheyne Bible Reading Plan

The classic M'Cheyne plan--read the Old Testament, New Testament, and Psalms or Gospels every day.
Duration: 365 days
Nuova Riveduta 1994 (NR1994)
Version
Deuteronomio 11

La benedizione e la maledizione poste davanti a Israele

11 (A)Ama dunque il Signore, il tuo Dio, e osserva sempre quello che ti dice di osservare: le sue leggi, le sue prescrizioni e i suoi comandamenti. Riconoscete oggi quel che i vostri figli non hanno conosciuto né visto, cioè la disciplina del Signore vostro Dio, la sua grandezza, la sua mano potente, il suo braccio steso, i suoi miracoli, le opere che fece in mezzo all'Egitto contro il *faraone, re d'Egitto, e contro il suo paese; quel che fece all'esercito egiziano, ai suoi cavalli e ai suoi carri, come fece rifluire su di loro le acque del mar Rosso quando essi vi inseguivano, e come li distrusse per sempre; quel che ha fatto per voi nel deserto, fino al vostro arrivo in questo luogo; quel che fece a Datan e ad Abiram, figli di Eliab, figlio di *Ruben; come la terra spalancò la sua bocca e li inghiottí con le loro famiglie, le loro tende e tutti quelli che erano al loro seguito, in mezzo a tutto *Israele. Poiché i vostri occhi hanno visto le grandi cose che il Signore ha fatte. Osservate dunque tutti i comandamenti che oggi vi do, affinché siate forti e possiate entrare in possesso del paese nel quale state per entrare per impadronirvene, e affinché prolunghiate i vostri giorni sul suolo che il Signore giurò di dare ai vostri padri e alla loro discendenza: terra dove scorre il latte e il miele. 10 Poiché il paese del quale stai per entrare in possesso non è come il paese d'Egitto dal quale siete usciti, e nel quale spargevi i semi e poi lo irrigavi con i piedi, come si fa con un orto[a]; 11 ma il paese del quale andate a prendere possesso è paese di monti e di valli, che assorbe l'acqua della pioggia che viene dal cielo: 12 paese del quale il Signore, il tuo Dio, ha cura e sul quale stanno sempre gli occhi del Signore tuo Dio, dal principio alla fine dell'anno.

13 Se ubbidirete diligentemente ai miei comandamenti che oggi vi do, amando il Signore, il vostro Dio, servendolo con tutto il vostro cuore e con tutta la vostra anima, 14 io darò al vostro paese la pioggia nella stagione giusta: la pioggia d'autunno e di primavera, perché tu possa raccogliere il tuo grano, il tuo vino e il tuo olio; 15 e farò pure crescere l'erba nei tuoi campi per il tuo bestiame, e tu mangerai e sarai saziato. 16 State attenti a non lasciarvi ingannare, a non abbandonare la retta via e a non servire dèi stranieri prostrandovi davanti a loro. 17 Altrimenti si accenderà contro di voi l'ira del Signore ed egli chiuderà i cieli in modo che non vi sarà piú pioggia, la terra non darà piú i suoi prodotti e voi perirete presto nel buon paese che il Signore vi dà.

18 (B)Vi metterete dunque nel cuore e nell'anima queste mie parole; ve le legherete alla mano come un segno e ve le metterete sulla fronte in mezzo agli occhi; 19 le insegnerete ai vostri figli, parlandone quando te ne starai seduto in casa tua, quando sarai in viaggio, quando ti coricherai e quando ti alzerai; 20 le scriverai sugli stipiti della tua casa e sulle *porte delle tue città, 21 affinché i vostri giorni e i giorni dei vostri figli, nel paese che il Signore giurò di dare ai vostri padri siano numerosi come i giorni dei cieli al di sopra della terra. 22 Infatti, se osservate diligentemente tutti questi comandamenti che vi do, e li mettete in pratica, amando il Signore, il vostro Dio, camminando in tutte le sue vie e tenendovi stretti a lui, 23 il Signore scaccerà davanti a voi tutte quelle nazioni e voi vi impadronirete di nazioni piú grandi e piú potenti di voi. 24 Ogni luogo che la pianta del vostro piede calcherà sarà vostro; i vostri confini si estenderanno dal deserto al Libano, dal fiume, il fiume Eufrate, al mare occidentale[b]. 25 Nessuno vi potrà resistere; il Signore, il vostro Dio, come vi ha detto, diffonderà la paura e il terrore di voi per tutto il paese dove camminerete.

26 (C)Guardate, io metto oggi davanti a voi la benedizione e la maledizione: 27 la benedizione se ubbidite ai comandamenti del Signore vostro Dio, che oggi vi do; 28 la maledizione, se non ubbidite ai comandamenti del Signore vostro Dio, e se vi allontanate dalla via che oggi vi ordino, per andare dietro a dèi stranieri che voi non avete mai conosciuto. 29 Quando il Signore, il tuo Dio, ti avrà fatto entrare nel paese nel quale vai per prenderne possesso, tu pronuncerai la benedizione sul monte *Gherizim, e la maledizione sul monte *Ebal. 30 Questi monti non sono forse di là dal *Giordano, oltre la via di ponente, nel paese dei *Cananei che abitano nella pianura di fronte a *Ghilgal presso le querce di More? 31 Poiché voi vi accingete a passare il Giordano per andare a prendere possesso del paese, che il Signore, il vostro Dio, vi dà; voi lo possederete e vi abiterete. 32 Abbiate dunque cura di mettere in pratica tutte le leggi e le prescrizioni che oggi io metto davanti a voi.

Salmi 95-96

Invito all'adorazione

95 (A)Venite, cantiamo con gioia al
Signore,
acclamiamo alla ròcca della nostra
salvezza!

Presentiamoci a lui con lodi,
celebriamolo con salmi!

Poiché il Signore è un Dio grande,
un gran Re sopra tutti gli dèi.

Nelle sue mani sono le profondità
della terra,
e le altezze dei monti sono sue.

Suo è il mare, perch'egli l'ha fatto,
e le sue mani hanno plasmato la terra asciutta.

Venite, adoriamo e inchiniamoci,
inginocchiamoci davanti al Signore, che ci ha fatti.

Poich'egli è il nostro Dio,
e noi siamo il popolo di cui ha cura,
e il gregge che la sua mano conduce.

Oggi, se udite la sua voce[a],
non indurite il vostro cuore come
a Meribà,
come nel giorno di Massa nel deserto[b],

quando i vostri padri mi tentarono,
mi misero alla prova sebbene avessero visto le mie opere.

10 Quarant'anni ebbi in disgusto
quella generazione,
e dissi: «È un popolo dal cuore traviato;
essi non conoscono le mie vie[c]».

11 Perciò giurai nella mia ira:
«Non entreranno nel mio riposo[d]

Inno alla grandezza e alla gloria di Dio

96 (B)Cantate al Signore un cantico
nuovo,
cantate al Signore, abitanti di tutta
la terra!

Cantate al Signore, benedite il suo
nome,
annunziate di giorno in giorno la sua
salvezza!

Proclamate la sua gloria fra
le nazioni
e i suoi prodigi fra tutti i popoli!

Perché il Signore è grande e degno
di sovrana lode;
egli è tremendo sopra tutti gli dèi.

Poiché tutti gli dèi delle nazioni sono idoli vani;
il Signore, invece, ha fatto i cieli.

Splendore e maestà sono davanti
a lui,
forza e bellezza stanno nel suo
*santuario.

Date al Signore, o famiglie dei popoli,
date al Signore gloria e forza.

Date al Signore la gloria dovuta
al suo nome,
portategli offerte e venite nei suoi
*cortili.

Prostratevi davanti al Signore vestiti di sacri ornamenti,
tremate davanti a lui, abitanti di tutta
la terra!

10 Dite fra i popoli: «Il Signore
regna»;
il mondo quindi è saldo e non potrà
vacillare;
il Signore giudicherà le nazioni con
rettitudine.

11 Gioiscano i cieli ed esulti la terra;
risuoni il mare e quanto contiene;

12 esultino i campi e quanto è in
essi;
tutti gli alberi delle foreste emettano
gridi di gioia

13 in presenza del Signore; poich'egli viene,
viene a giudicare la terra.
Egli giudicherà il mondo con giustizia,
e i popoli con verità.

Isaia 39

L'ambasciata babilonese

39 (A)In quel tempo, Merodac-Baladan, figlio di Baladan, re di *Babilonia, mandò una lettera e un dono a *Ezechia, perché aveva sentito che egli era stato malato ed era guarito. Ezechia se ne rallegrò, e mostrò agli ambasciatori le stanze dove erano le sue cose preziose, l'argento, l'oro, gli aromi, gli oli finissimi, tutto il suo arsenale, e tutto quello che si trovava nei suoi magazzini; non vi fu cosa, nel suo palazzo e in tutti i suoi domini, che Ezechia non mostrasse loro.

Allora il *profeta *Isaia andò dal re Ezechia, e gli disse: «Che hanno detto quegli uomini? Da dove ti sono venuti?» Ezechia rispose: «Sono venuti da me da un paese lontano, da Babilonia». Isaia disse: «Che hanno visto in casa tua?» Ezechia rispose: «Hanno visto tutto quello che c'è in casa mia; non c'è nulla nei miei tesori che io non abbia mostrato loro». Allora Isaia disse a Ezechia: «Ascolta la parola del Signore degli eserciti: Ecco, verranno giorni in cui tutto quello che c'è in casa tua e tutto quello che i tuoi padri hanno accumulato fino a oggi sarà trasportato a Babilonia; e non ne rimarrà nulla, dice il Signore. Saranno presi alcuni dei tuoi figli, usciti da te e da te generati, per farne degli eunuchi nel palazzo del re di Babilonia». Ezechia rispose a Isaia: «La parola del Signore che tu hai pronunziata, è buona». Poi aggiunse: «Perché ci sarà almeno pace e sicurezza durante la mia vita».

Apocalisse 9

(A)Poi il quinto angelo sonò la tromba e io vidi un astro che era caduto dal cielo sulla terra; e a lui fu data la chiave del pozzo dell'abisso. Egli aprí il pozzo dell'abisso e ne salí un fumo, come quello di una grande fornace; il sole e l'aria furono oscurati dal fumo del pozzo. Dal fumo uscirono sulla terra delle *cavallette a cui fu dato un potere simile a quello degli scorpioni della terra. E fu detto loro di non danneggiare l'erba della terra, né la verdura, né gli alberi, ma solo gli uomini che non avessero il sigillo di Dio sulla fronte. Fu loro concesso, non di ucciderli, ma di tormentarli per cinque mesi con un dolore simile a quello prodotto dallo scorpione quando punge un uomo. In quei giorni gli uomini cercheranno la morte ma non la troveranno; brameranno morire ma la morte fuggirà da loro. L'aspetto delle cavallette era simile a cavalli pronti per la guerra. Sulla testa avevano come delle corone d'oro e la loro faccia era come viso d'uomo. Avevano dei capelli come capelli di donne e i loro denti erano come denti di leoni. Il loro torace era simile a una corazza di ferro e il rumore delle loro ali era come quello di carri tirati da molti cavalli che corrono alla battaglia. 10 Avevano code e pungiglioni come quelli degli scorpioni, e nelle code stava il loro potere di danneggiare gli uomini per cinque mesi. 11 Il loro re era l'angelo dell'abisso il cui nome in ebraico è Abaddon[a] e in greco Apollion[b].

12 Il primo «guai» è passato; ecco, vengono ancora due «guai» dopo queste cose.

13 (B)Poi il sesto angelo sonò la tromba e udii una voce dai quattro corni dell'altare d'oro che era davanti a Dio. 14 La voce diceva al sesto angelo che aveva la tromba: «Sciogli i quattro angeli che sono legati sul gran fiume Eufrate». 15 E furono sciolti i quattro angeli che erano stati preparati per quell'ora, quel giorno, quel mese e quell'anno, per uccidere la terza parte degli uomini. 16 Il numero dei soldati a cavallo era di duecento milioni e io udii il loro numero. 17 Ed ecco come mi apparvero nella visione i cavalli e quelli che li cavalcavano: avevano delle corazze color di fuoco, di giacinto e di zolfo; i cavalli avevano delle teste simili a quelle dei leoni e dalle loro bocche usciva fuoco, fumo e zolfo. 18 Un terzo degli uomini fu ucciso da questi tre flagelli: dal fuoco, dal fumo e dallo zolfo che usciva dalle bocche dei cavalli. 19 Il potere dei cavalli era nella loro bocca e nelle loro code; perché le loro code erano simili a serpenti e avevano delle teste, e con esse ferivano. 20 Il resto degli uomini che non furono uccisi da questi flagelli, non si ravvidero dalle opere delle loro mani; non cessarono di adorare i demòni e gli idoli d'oro, d'argento, di rame, di pietra e di legno, che non possono né vedere, né udire, né camminare. 21 Non si ravvidero neppure dai loro omicidi, né dalle loro *magie, né dalla loro fornicazione, né dai loro furti.

Nuova Riveduta 1994 (NR1994)

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