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M’Cheyne Bible Reading Plan

The classic M'Cheyne plan--read the Old Testament, New Testament, and Psalms or Gospels every day.
Duration: 365 days
Nuova Riveduta 1994 (NR1994)
Version
Deuteronomio 8

La terra promessa e la gratitudine verso Dio

(A)Abbiate cura di mettere in pratica tutti i comandamenti che oggi vi do, affinché viviate, moltiplichiate ed entriate in possesso del paese che il Signore giurò di dare ai vostri padri. Ricòrdati di tutto il cammino che il Signore, il tuo Dio, ti ha fatto fare in questi quarant'anni nel deserto per umiliarti e metterti alla prova, per sapere quello che avevi nel cuore e se tu avresti osservato o no i suoi comandamenti. Egli dunque ti ha umiliato, ti ha fatto provar la fame, poi ti ha nutrito di *manna, che tu non conoscevi e che i tuoi padri non avevano mai conosciuto, per insegnarti che l'uomo non vive soltanto di pane, ma che vive di tutto quello che procede dalla bocca del Signore[a]. Il tuo vestito non ti si è logorato addosso, e il tuo piede non si è gonfiato durante questi quarant'anni. Riconosci dunque in cuor tuo che, come un uomo corregge suo figlio, cosí il Signore, il tuo Dio, corregge te.

Osserva i comandamenti del Signore tuo Dio; cammina nelle sue vie e temilo, perché il Signore, il tuo Dio, sta per farti entrare in un buon paese: paese di corsi d'acqua, di laghi e di sorgenti che nascono nelle valli e nei monti; paese di frumento, d'orzo, di vigne, di fichi e di melagrane; paese d'ulivi e di miele; paese dove mangerai del pane a volontà, dove non ti mancherà nulla; paese dove le pietre sono ferro e dai cui monti scaverai il rame. 10 Mangerai dunque e ti sazierai e benedirai il Signore, il tuo Dio, a motivo del buon paese che ti avrà dato. 11 Guàrdati dal dimenticare il Signore, il tuo Dio, al punto da non osservare i suoi comandamenti, le sue prescrizioni e le sue leggi che oggi ti do; 12 affinché non avvenga, dopo che avrai mangiato a sazietà e avrai costruito e abitato delle belle case, 13 dopo che avrai visto il tuo bestiame grosso e minuto moltiplicarsi, accrescersi il tuo argento, il tuo oro e abbondare ogni tua cosa, 14 che il tuo cuore si insuperbisca e tu dimentichi il Signore, il tuo Dio, che ti ha fatto uscire dal paese d'Egitto, dalla casa di schiavitú; 15 che ti ha condotto attraverso questo grande e terribile deserto, pieno di serpenti velenosi e di scorpioni, terra arida, senz'acqua; che ha fatto sgorgare per te acqua dalla roccia durissima; 16 che nel deserto ti ha nutrito di manna che i tuoi padri non avevano mai conosciuta, per umiliarti e per provarti, per farti, alla fine, del bene. 17 Guàrdati dunque dal dire in cuor tuo: La mia forza e la potenza della mia mano mi hanno procurato queste ricchezze. 18 Ricòrdati del Signore tuo Dio, poiché egli ti dà la forza per procurarti ricchezze, per confermare, come fa oggi, il patto che giurò ai tuoi padri.

19 Ma se ti dimenticherai del Signore tuo Dio, e seguirai altri dèi e li servirai e ti prostrerai davanti a loro, io vi dichiaro oggi solennemente che certo perirete. 20 Perirete come le nazioni che il Signore fa perire davanti a voi, perché non avrete dato ascolto alla voce del Signore vostro Dio.

Salmi 91

Il Signore, sicuro rifugio

91 (A)Chi abita al riparo dell'Altissimo riposa all'ombra
dell'Onnipotente.

Io dico al Signore: «Tu sei il mio
rifugio e la mia fortezza,

il mio Dio, in cui confido!»

Certo egli ti libererà dal laccio
del cacciatore
e dalla peste micidiale.

Egli ti coprirà con le sue penne
e sotto le sue ali troverai rifugio.
La sua fedeltà ti sarà scudo e corazza.

Tu non temerai gli spaventi della
notte,
né la freccia che vola di giorno,

né la peste che vaga nelle tenebre,
né lo sterminio che imperversa in pieno mezzogiorno.

Mille ne cadranno al tuo fianco
e diecimila alla tua destra;
ma tu non ne sarai colpito.

Basta che tu guardi,
e con i tuoi occhi vedrai il castigo degli empi.

Poiché tu hai detto: «O Signore,
tu sei il mio rifugio»,
e hai fatto dell'Altissimo il tuo riparo,

10 nessun male potrà colpirti,
né piaga alcuna s'accosterà alla tua
tenda.

11 Poiché egli comanderà ai suoi
angeli
di proteggerti in tutte le tue vie.

12 Essi ti porteranno sulla palma della mano,
perché il tuo piede non inciampi
in nessuna pietra[a].

13 Tu camminerai sul leone e sulla
vipera,
schiaccerai il leoncello e il serpente.

14 Poich'egli ha posto in me il suo
affetto, io lo salverò;
lo proteggerò, perché conosce il mio
nome.

15 Egli m'invocherà, e io gli
risponderò;
sarò con lui nei momenti difficili;
lo libererò, e lo glorificherò.

16 Lo sazierò di lunga vita
e gli farò vedere la mia salvezza.

Isaia 36

Sennacherib marcia contro Gerusalemme

36 (A)Il quattordicesimo anno del re *Ezechia, *Sennacherib, re d'Assiria, salí contro tutte le città fortificate di *Giuda e le conquistò. Il re d'Assiria mandò Rabsachè, da Lachis a *Gerusalemme, al re Ezechia con un grande esercito; e Rabsaché si fermò presso l'acquedotto dello stagno superiore, sulla strada del campo del lavandaio.

Allora Eliachim, figlio di Chilchia, sovrintendente del palazzo, Sebna, il segretario, e Ioa, figlio d'Asaf, l'archivista, si recarono da lui.

Rabsaché disse loro: «Dite a Ezechia: “Cosí parla il gran re, il re d'Assiria: Che fiducia è questa che tu hai? Io te lo dico; non sono che parole delle labbra; per la guerra ci vuol prudenza e forza; ora, in chi hai riposto la tua fiducia per ribellarti a me? Ecco, tu confidi nell'Egitto, in quel sostegno di canna rotta, che penetra nella mano di chi vi si appoggia e gliela fora; cosí è il *faraone, re d'Egitto, per tutti quelli che confidano in lui. Forse mi dirai: «Noi confidiamo nel Signore, nel nostro Dio». Ma non è forse quello stesso di cui Ezechia ha soppresso gli alti luoghi e gli altari, dicendo a Giuda e a Gerusalemme: «Voi adorerete davanti a questo altare?» Ora fa' una scommessa con il mio signore, il re d'Assiria: io ti darò duemila cavalli se tu puoi fornire altrettanti cavalieri da cavalcarli. Come potresti tu far voltare le spalle a un ufficiale, uno dei minimi servitori del mio signore? Ma tu confidi nell'Egitto per avere carri e cavalieri. 10 Adesso sono forse salito senza il volere del Signore contro questo paese per distruggerlo? Il Signore mi ha detto: Sali contro questo paese e distruggilo!”»

11 Allora Eliachim, Sebna e Ioa dissero a Rabsaché: «Ti prego, parla ai tuoi servi in lingua aramaica, poiché noi la comprendiamo; non parlarci in lingua giudaica, poiché il popolo che sta sulle mura ascolta». 12 Ma Rabsaché rispose: «Il mio signore mi ha forse mandato a dire queste parole al tuo signore e a te solamente? Non mi ha forse mandato a dirle a questi uomini che stanno sulle mura e che presto saranno ridotti a mangiare i loro escrementi e a bere la loro urina con voi?»

13 Allora Rabsaché, stando in piedi, gridò ad alta voce e disse in lingua giudaica: «Udite le parole del gran re, del re d'Assiria! 14 Cosí parla il re: Non v'inganni Ezechia, poiché egli non potrà liberarvi; 15 né vi faccia Ezechia riporre la vostra fiducia nel Signore, dicendo: “Il Signore ci libererà di certo; questa città non sarà data nelle mani del re d'Assiria”. 16 Non date retta a Ezechia, perché cosí dice il re d'Assiria: Fate la pace con me, arrendetevi a me, e ognuno di voi mangerà il frutto della sua vite e del suo fico, e berrà l'acqua della sua cisterna, 17 finché io venga e vi conduca in un paese simile al vostro: paese di grano e di vino, paese di pane e di vigne. 18 Non vi inganni Ezechia dicendovi: “Il Signore ci libererà”. Qualcuno degli dèi delle nazioni ha forse liberato il suo paese dalle mani del re d'Assiria? 19 Dove sono gli dèi di Camat e di Arpad? Dove sono gli dèi di Sefarvaim? Hanno forse liberato *Samaria dalla mia mano? 20 Fra tutti gli dèi di questi paesi quali sono quelli che hanno liberato il loro paese dalla mia mano? Il Signore potrà forse liberare Gerusalemme dalla mia mano?»

21 E quelli tacquero e non risposero nulla, perché il re aveva dato quest'ordine: «Non gli rispondete». 22 Eliachim, figlio di Chilchia, sovrintendente del palazzo, Sebna, il segretario, e Ioa, figlio d'Asaf, l'archivista, andarono da Ezechia con le vesti stracciate, e gli riferirono le parole di Rabsaché.

Apocalisse 6

L'apertura dei primi sei sigilli

(A)Poi, quando l'Agnello aprí uno dei sette sigilli, vidi e udii una delle quattro creature viventi, che diceva con voce come di tuono: «Vieni». Guardai e vidi un cavallo bianco. Colui che lo cavalcava aveva un arco; e gli fu data una corona, ed egli venne fuori da vincitore, e per vincere.

Quando l'Agnello aprí il secondo sigillo, udii la seconda creatura vivente che diceva: «Vieni». E venne fuori un altro cavallo, rosso; e a colui che lo cavalcava fu dato di togliere la pace dalla terra affinché gli uomini si uccidessero gli uni gli altri, e gli fu data una grande spada.

Quando l'Agnello aprí il terzo sigillo, udii la terza creatura vivente che diceva: «Vieni». Guardai e vidi un cavallo nero; e colui che lo cavalcava aveva una bilancia in mano. E udii come una voce in mezzo alle quattro creature viventi, che diceva: «Una *misura[a] di frumento per un *denaro e tre misure d'orzo per un denaro, ma non danneggiare né l'olio né il vino».

Quando l'Agnello aprí il quarto sigillo, udii la voce della quarta creatura vivente che diceva: «Vieni». Guardai e vidi un cavallo giallastro; e colui che lo cavalcava si chiamava Morte; e gli veniva dietro l'Ades. Fu loro dato potere sulla quarta parte della terra, per uccidere con la spada, con la fame, con la mortalità e con le belve della terra.

(B)Quando l'Agnello aprí il quinto sigillo, vidi sotto l'altare le anime di quelli che erano stati uccisi per la parola di Dio e per la testimonianza che gli avevano resa. 10 Essi gridarono a gran voce: «Fino a quando aspetterai, o Signore santo e veritiero, per fare giustizia e vendicare il nostro sangue su quelli che abitano sopra la terra?» 11 E a ciascuno di essi fu data una veste bianca e fu loro detto che si riposassero ancora un po' di tempo, finché fosse completo il numero dei loro compagni di servizio e dei loro fratelli, che dovevano essere uccisi come loro.

12 (C)Guardai di nuovo quando l'Agnello aprí il sesto sigillo; e si fece un gran terremoto; il sole diventò nero come un sacco di crine, e la luna diventò tutta come sangue; 13 le stelle del cielo caddero sulla terra come quando un fico scosso da un forte vento lascia cadere i suoi fichi immaturi. 14 Il cielo si ritirò come una pergamena che si arrotola; e ogni montagna e ogni isola furono rimosse dal loro luogo. 15 I re della terra, i grandi, i generali, i ricchi, i potenti e ogni schiavo e ogni uomo libero si nascosero nelle spelonche e tra le rocce dei monti. 16 E dicevano ai monti e alle rocce: «Cadeteci addosso, nascondeteci dalla presenza di colui che siede sul trono e dall'ira dell'Agnello; 17 perché è venuto il gran giorno della sua ira. Chi può resistere?»

Nuova Riveduta 1994 (NR1994)

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