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Old/New Testament

Each day includes a passage from both the Old Testament and New Testament.
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Nuova Riveduta 1994 (NR1994)
Version
2 Re 24-25

24 Al suo tempo, venne *Nabucodonosor, re di *Babilonia, e Ioiachim gli fu soggetto per tre anni; poi tornò a ribellarsi. Il Signore mandò contro Ioiachim schiere di *Caldei, di *Siri, schiere di *Moabiti, schiere di *Ammoniti; le mandò contro *Giuda per distruggerlo, secondo la parola che il Signore aveva pronunziata per mezzo dei *profeti, suoi servi. Questo avvenne solo per ordine del Signore, il quale voleva allontanare Giuda dalla sua presenza, a causa di tutti i peccati che *Manasse aveva commessi, e a causa pure del sangue innocente che egli aveva sparso, e di cui aveva riempito *Gerusalemme. Per questo il Signore non volle perdonare.

Il rimanente delle azioni di Ioiachim, tutto quello che fece, è scritto nel libro delle Cronache dei re di Giuda.

Ioiachim si addormentò con i suoi padri, e Ioiachin, suo figlio, regnò al suo posto.

Il re d'Egitto non uscí piú dal suo paese, perché il re di Babilonia aveva conquistato tutto il territorio che era stato del re d'Egitto, dal torrente d'Egitto al fiume Eufrate.

Ioiachin, re di Giuda. Deportazione a Babilonia

(A)Ioiachin aveva diciotto anni quando cominciò a regnare, e regnò a Gerusalemme tre mesi. Sua madre si chiamava Neusta, figlia di Elnatan, da Gerusalemme.

Egli fece ciò che è male agli occhi del Signore, in tutto e per tutto come aveva fatto suo padre.

10 In quel tempo, i guerrieri di Nabucodonosor, re di Babilonia, salirono contro Gerusalemme, e la città fu assediata. 11 Nabucodonosor, re di Babilonia, giunse davanti alla città mentre la sua gente la stava assediando. 12 Allora Ioiachin, re di Giuda, si presentò al re di Babilonia con sua madre, i suoi servi, i suoi capi e i suoi eunuchi. E il re di Babilonia lo fece prigioniero, l'ottavo anno del suo regno. 13 Come il Signore aveva predetto, portò via di là tutti i tesori della casa del Signore e i tesori del palazzo del re, e spezzò tutti gli utensili d'oro che *Salomone, re d'*Israele, aveva fatti per il *tempio del Signore. 14 E deportò tutta Gerusalemme, tutti i capi, tutti gli uomini valorosi, in numero di diecimila, e tutti i falegnami e i fabbri; non vi rimase che la parte piú povera della popolazione del paese. 15 E condusse Ioiachin a Babilonia; e deportò da Gerusalemme a Babilonia la madre del re, le mogli del re, i suoi eunuchi, i notabili del paese, 16 tutti i guerrieri, in numero di settemila, i falegnami e i fabbri, in numero di mille, tutta gente valorosa e adatta alla guerra. Il re di Babilonia li deportò a Babilonia. 17 Il re di Babilonia fece re al posto di Ioiachin, Mattania, zio di lui al quale cambiò il nome chiamandolo *Sedechia.

Sedechia, ultimo re di Giuda

18 (B)Sedechia aveva ventun anni quando cominciò a regnare, e regnò a Gerusalemme undici anni. Sua madre si chiamava Camutal, figlia di Geremia da Libna.

19 Egli fece ciò che è male agli occhi del Signore in tutto e per tutto come aveva fatto Ioiachim. 20 A causa dell'ira del Signore contro Gerusalemme e Giuda, le cose arrivarono al punto che il Signore li cacciò via dalla sua presenza. E Sedechia si ribellò al re di Babilonia.

25 L'anno nono del regno di *Sedechia, il decimo giorno del decimo mese, *Nabucodonosor, re di *Babilonia, venne con tutto il suo esercito contro *Gerusalemme; si accampò di fronte a essa, e le costruí attorno delle trincee. La città fu assediata fino all'undicesimo anno del re Sedechia.

Il nono giorno del quarto[a] mese, la carestia era grave nella città; e non c'era piú pane per il popolo del paese. Allora venne fatta una breccia nelle mura della città. Tutta la gente di guerra fuggí, di notte, per la via della porta fra le due mura, in prossimità del giardino del re, mentre i *Caldei stringevano la città da ogni parte; e il re prese la via della pianura; ma l'esercito dei Caldei lo inseguí, lo raggiunse nella pianura di *Gerico, e tutto l'esercito di lui si disperse e l'abbandonò. Allora i Caldei presero il re, e lo condussero al re di Babilonia a Ribla, dove fu pronunziata la sentenza contro di lui. I figli di Sedechia furono uccisi in sua presenza; poi cavarono gli occhi a Sedechia; lo incatenarono con una doppia catena di bronzo, e lo portarono a Babilonia.

Distruzione di Gerusalemme e del tempio; ultima deportazione

(C)Il settimo giorno del quinto mese – era il diciannovesimo anno di Nabucodonosor, re di Babilonia –Nebuzaradan, capitano della guardia del corpo, funzionario del re di Babilonia, giunse a Gerusalemme, bruciò il tempio del Signore e il palazzo del re, e diede alle fiamme tutte le case di Gerusalemme, tutte le case dei grandi personaggi. 10 Tutto l'esercito dei Caldei, che era con il capitano della guardia, abbatté tutte le mura di Gerusalemme.

11 Nebuzaradan, capitano della guardia, deportò i superstiti che erano rimasti nella città, i fuggiaschi che si erano arresi al re di Babilonia, e il resto della popolazione. 12 Il capitano della guardia non lasciò che alcuni dei piú poveri del paese a coltivare le vigne e i campi.

13 I Caldei spezzarono le colonne di bronzo che erano nella casa del Signore, le basi e il *mare di bronzo che era nella casa del Signore, e ne portarono via il metallo a Babilonia. 14 Presero le pignatte, le palette, i coltelli, le coppe e tutti gli utensili di bronzo con i quali si faceva il servizio. 15 Il capitano della guardia prese pure i bracieri, le bacinelle: ciò che era d'oro e ciò che era d'argento. 16 Quanto alle due colonne, al mare e alle basi che *Salomone aveva fatte per la casa del Signore, il metallo di tutti questi oggetti aveva un peso incalcolabile. 17 Ciascuna di queste colonne era alta diciotto *cubiti[b], e aveva sopra un capitello di bronzo alto tre cubiti[c]; e attorno al capitello c'erano un reticolato e delle melagrane, ogni cosa di bronzo; cosí era la seconda colonna, munita pure di reticolato.

18 Il capitano della guardia prese Seraia, il *sommo sacerdote, *Sofonia il secondo *sacerdote, 19 e i tre custodi della porta d'ingresso, e prese nella città un eunuco che comandava la gente di guerra, cinque uomini dei consiglieri intimi del re che furono trovati nella città, il segretario del capo dell'esercito che arruolava il popolo del paese, e sessanta privati che furono anch'essi trovati nella città. 20 Nebuzaradan, capitano della guardia, li prese e li condusse dal re di Babilonia a Ribla; 21 e il re di Babilonia li fece uccidere a Ribla, nel paese di Camat.

Ghedalia, governatore di Giuda

(D)Cosí la popolazione di *Giuda fu deportata lontano dal suo paese. 22 Quanto al popolo che rimase nel paese di Giuda, lasciatovi da Nabucodonosor, re di Babilonia, il re pose a governarli Ghedalia, figlio di Aicam, figlio di Safan.

23 Quando tutti i capitani della gente di guerra e i loro uomini udirono che il re di Babilonia aveva fatto Ghedalia governatore, si recarono da Ghedalia a Mispa: erano Ismael figlio di Netania, Iocanan figlio di Carea, Seraia figlio di Tanumet da Netofa, Iaazania figlio di uno di Maaca, con la loro gente. 24 Ghedalia fece a loro e alla loro gente, un giuramento, dicendo: «Non v'incutano timore i funzionari dei Caldei; restate nel paese, servite il re di Babilonia, e vi troverete bene». 25 Ma il settimo mese, Ismael, figlio di Netania, figlio di Elisama, di stirpe reale, venne con dieci uomini e colpirono a morte Ghedalia insieme con i Giudei e con i Caldei che erano con lui a Mispa. 26 E tutto il popolo, piccoli e grandi, e i capitani della gente di guerra partirono e andarono in Egitto, perché avevano paura dei Caldei.

Ioiachin, re di Giuda, rimesso in libertà

27 (E)Il trentasettesimo anno dalla deportazione di Ioiachin, re di Giuda, il ventisettesimo giorno del dodicesimo mese, Evil-Merodac, re di Babilonia, l'anno stesso che cominciò a regnare, fece grazia[d] a Ioiachin, re di Giuda, e lo fece uscire di prigione; 28 gli parlò benevolmente e mise il suo trono piú in alto di quello degli altri re che erano con lui a Babilonia. 29 Gli fece cambiare le vesti di prigione; e Ioiachin mangiò sempre a tavola con lui per tutto il tempo che egli visse. 30 Il re provvide continuamente al suo mantenimento quotidiano, fintanto che visse.

Giovanni 5:1-24

Gesú guarisce un paralitico a Betesda

(A)Dopo queste cose ci fu una[a] *festa dei Giudei e Gesú salí a *Gerusalemme.

Or a Gerusalemme, presso la porta delle Pecore, c'è una vasca, chiamata in ebraico Betesda[b], che ha cinque portici. Sotto questi portici giaceva un gran numero d'infermi, di ciechi, di zoppi, di paralitici [, i quali aspettavano l'agitarsi dell'acqua; perché un angelo scendeva nella vasca e metteva l'acqua in movimento; e il primo che vi scendeva dopo che l'acqua era stata agitata era guarito di qualunque malattia fosse colpito].

Là c'era un uomo che da trentotto anni era infermo. Gesú, vedutolo che giaceva e sapendo che già da lungo tempo stava cosí, gli disse: «Vuoi guarire?» L'infermo gli rispose: «Signore, io non ho nessuno che, quando l'acqua è mossa, mi metta nella vasca, e mentre ci vengo io, un altro vi scende prima di me». Gesú gli disse: «Àlzati, prendi il tuo lettuccio, e cammina». In quell'istante quell'uomo fu guarito; e, preso il suo lettuccio, si mise a camminare.

10 Quel giorno era un sabato; perciò i Giudei dissero all'uomo guarito: «È sabato, e non ti è permesso portare il tuo lettuccio». 11 Ma egli rispose loro: «Colui che mi ha guarito mi ha detto: “Prendi il tuo lettuccio e cammina”». 12 Essi gli domandarono: «Chi è l'uomo che ti ha detto: “Prendi il tuo lettuccio e cammina?”» 13 Ma colui che era stato guarito non sapeva chi fosse; Gesú infatti si era allontanato, perché in quel luogo c'era molta gente. 14 Piú tardi Gesú lo trovò nel *tempio, e gli disse: «Ecco, tu sei guarito; non peccare piú, ché non ti accada di peggio». 15 L'uomo se ne andò, e disse ai Giudei che colui che l'aveva guarito era Gesú. 16 Per questo i Giudei perseguitavano Gesú e cercavano di ucciderlo; perché faceva quelle cose di sabato.

Gesú dichiara la sua uguaglianza con il Padre

17 (B)Gesú rispose loro: «Il Padre mio opera fino ad ora, e anch'io opero». 18 Per questo i Giudei piú che mai cercavano d'ucciderlo; perché non soltanto violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio.

19 Gesú quindi rispose e disse loro: «In verità, in verità vi dico che il Figlio non può da sé stesso far cosa alcuna, se non la vede fare dal Padre; perché le cose che il Padre fa, anche il Figlio le fa ugualmente. 20 Perché il Padre ama il Figlio, e gli mostra tutto quello che egli fa; e gli mostrerà opere maggiori di queste, affinché ne restiate meravigliati. 21 Infatti, come il Padre risuscita i morti e li vivifica, cosí anche il Figlio vivifica chi vuole. 22 Inoltre, il Padre non giudica nessuno, ma ha affidato tutto il giudizio al Figlio, 23 affinché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio non onora il Padre che lo ha mandato. 24 In verità, in verità vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha vita eterna; e non viene in giudizio, ma è passato dalla morte alla vita.

Nuova Riveduta 1994 (NR1994)

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