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M’Cheyne Bible Reading Plan

The classic M'Cheyne plan--read the Old Testament, New Testament, and Psalms or Gospels every day.
Duration: 365 days
La Nuova Diodati (LND)
Version
Giudici 10:1-11:11

10 Dopo Abimelek sorse, per salvare Israele, Tola figlio di Puah, figlio di Dodo, uomo di Issacar. Egli abitava a Shamir, nella regione montuosa di Efraim;

fu giudice d'Israele per ventitré anni; poi morì e fu sepolto a Shamir.

Dopo di lui sorse Jair, il Galaadita, che fu giudice d'Israele per ventidue anni.

Egli aveva trenta figli che cavalcavano trenta asinelli e avevano trenta città che si chiamano anche oggi i villaggi di Jair, e sono del paese di Galaad.

Poi Jair morì e fu sepolto a Kamon.

Poi i figli d'Israele tornarono a fare ciò che è male agli occhi dell'Eterno e servirono i Baal e le Ashtaroth gli dèi della Siria, gli dèi di Sidone, gli dèi di Moab, gli dèi dei figli di Ammon e gli dèi dei Filistei; abbandonarono l'Eterno e non lo servirono più.

Così l'ira dell'Eterno si accese contro Israele, ed egli li diede nelle mani dei Filistei e nelle mani dei figli di Ammon.

In quell'anno essi molestarono ed oppressero i figli d'Israele; per diciotto anni essi oppressero tutti i figli d'Israele che erano di là dal Giordano, nel paese degli Amorei in Galaad.

Poi i figli di Ammon passarono il Giordano per combattere anche contro Giuda, contro Beniamino e contro la casa di Efraim; e Israele si trovò in una grande avversità.

10 Allora i figli d'Israele gridarono all'Eterno, dicendo: «Abbiamo peccato contro di te, perché abbiamo abbandonato il nostro DIO e abbiamo servito i Baal»

11 L'Eterno disse ai figli d'Israele: «Non vi ho io liberati dagli Egiziani, dagli Amorei, dai figli di Ammon e dai Filistei?

12 Quando quelli di Sidone, gli Amalekiti e i Maoniti vi opprimevano e voi gridaste a me, non vi liberai io dalle loro mani?

13 Nonostante ciò, mi avete abbandonato e avete servito altri dèi; perciò io non vi libererò piú.

14 Andate dunque a gridare agli dèi che avete scelto; vi salvino essi nel tempo della vostra avversità!».

15 I figli d'Israele dissero all'Eterno: «Abbiamo peccato; fa' a noi tutto ciò che ti pare, ma liberaci oggi, ti supplichiamo».

16 Allora tolsero di mezzo a loro gli dèi stranieri e servirono l'Eterno che si addolorò per la sofferenza d'Israele.

17 Poi i figli di Ammon si radunarono e si accamparono in Galaad, e i figli d'Israele si radunarono e si accamparono a Mitspah.

18 Il popolo, cioè i principi di Galaad, si dissero l'un l'altro: Chi sarà l'uomo che inizierà a combattere contro i figli di Ammon? Egli sarà il capo di tutti gli abitanti di Galaad».

11 Or Jefte, il Galaadita, era un uomo forte e valoroso, figlio di una prostituta, ed era stato generato da Galaad.

La moglie di Galaad gli partorì altri figli; quando i figli di sua moglie divennero adulti, scacciarono Jefte e gli dissero: Tu non avrai eredità in casa di nostro padre, perché sei figlio di un'altra donna».

Jefte allora fuggì lontano dai suoi fratelli e si stabilì nel paese di Tob. Attorno a Jefte si raccolsero degli uomini di nessun valore, che facevano con lui incursioni.

Qualche tempo dopo i figli di Ammon mossero guerra a Israele.

Quando i figli di Ammon iniziarono a far guerra contro Israele, gli anziani di Galaad andarono a cercare Jefte nel paese di Tob;

e dissero a Jefte: Vieni e sii nostro capitano, per combattere contro i figli di Ammon».

Ma Jefte rispose agli anziani di Galaad: «Non mi avete voi odiato e scacciato dalla casa di mio padre? Perché venite da me ora che siete nell'avversità?».

Gli anziani di Galaad dissero a Jefte: «è proprio per questo che siamo tornati ora da te, affinché tu venga con noi a combattere contro i figli di Ammon e sii nostro capo su tutti gli abitanti di Galaad».

Allora Jefte rispose agli anziani di Galaad: «Se mi riconducete da voi per combattere contro i figli di Ammon, e l'Eterno li dà in mio potere, io sarò vostro capo».

10 Gli anziani di Galaad dissero a Jefte: «I'Eterno sia testimone fra noi, se non facciamo come hai detto».

11 Jefte quindi andò con gli anziani di Galaad e il popolo lo costituì suo capo e condottiero; e Jefte ripetè davanti all'Eterno a Mitspah tutte le parole da lui dette prima.

Atti 14

14 Or avvenne che anche a Iconio essi entrarono nella sinagoga dei Giudei e parlarono in modo tale che una grande folla di Giudei e di Greci credette,

ma i Giudei increduli sollevarono e inasprirono gli animi dei gentili contro i fratelli.

Essi dunque rimasero là molto tempo, parlando francamente nel Signore, il quale rendeva testimonianza alla parola della sua grazia, concedendo che segni e prodigi si operassero per mano loro.

Or la popolazione della città fu divisa: gli uni parteggiavano per i Giudei e gli altri per gli apostoli.

Ma quando ci fu un tentativo dei gentili e dei Giudei con i loro capi di maltrattare gli apostoli e lapidarli,

essi lo vennero a sapere e fuggirono nelle città della Licaonia, a Listra. a Derbe, e nella regione circostante

e là continuarono ad evangelizzare.

Or a Listra c'era un uomo paralizzato ai piedi, che stava sempre seduto e non aveva mai camminato, essendo storpio sin dal grembo di sua madre.

Costui udí parlare Paolo che, fissati gli occhi su di lui, e vedendo che egli aveva fede per essere guarito,

10 disse ad alta voce: «Alzati in piedi». Ed egli saltò su e si mise a camminare.

11 Quando la folla vide ciò che Paolo aveva fatto, alzò la voce, dicendo in lingua licaonica: «Gli dèi sono discesi fino a noi, in forma umana».

12 E chiamavano Barnaba Giove, Paolo Mercurio, perché era lui che parlava di piú.

13 Or il sacerdote di Giove, il cui tempio era all'ingresso della loro città, condusse dei tori con ghirlande alle porte e voleva offrire un sacrificio assieme alla folla.

14 Ma gli apostoli Barnaba e Paolo, udito ciò, si stracciarono le vesti e si precipitarono in mezzo alla folla, gridando e dicendo:

15 «Uomini, perché fate queste cose? Anche noi siamo esseri umani con la vostra stessa natura e vi annunziamo la buona novella, affinché da queste cose vane vi convertiate al Dio vivente cheha fatto il cielo, la terra, il mare e tutte le cose che sono in essi.

16 Nelle generazioni passate egli ha lasciato che tutte le nazioni seguissero le loro strade;

17 ma non ha lasciato se stesso senza testimonianza, facendo del bene, dandoci dal cielo piogge e stagioni fruttifere e riempiendo i nostri cuori di cibo e di gioia».

18 Dicendo queste cose, riuscirono a stento a trattenere le folle dall'offrire loro un sacrificio.

19 Or sopraggiunsero certi Giudei da Antiochia e da Iconio; essi, dopo aver persuaso la folla, lapidarono Paolo e, pensando che fosse morto, lo trascinarono fuori della città.

20 Ma, essendosi i discepoli radunati intorno a lui, egli si alzò ed entrò in città; e il giorno seguente partí con Barnaba alla volta di Derbe.

21 E, dopo aver evangelizzato quella città e fatto molti discepoli, se ne ritornarono a Listra, a Iconio e ad Antiochia,

22 confermando gli animi dei discepoli e esortandoli a perseverare nella fede, e dicendo che attraverso molte afflizioni dobbiamo entrare nel regno di Dio.

23 E dopo aver designato per loro degli anziani in ciascuna chiesa, avendo pregato e digiunato, li raccomandarono al Signore nel quale avevano creduto.

24 Attraversata poi la Pisidia, vennero nella Panfilia.

25 E, dopo aver annunziata la parola a Perge, scesero ad Attalia.

26 Poi di là salparono per Antiochia da dove erano stati raccomandati alla grazia di Dio per l'opera che avevano appena compiuta.

27 Giunti là, radunarono la chiesa e riferirono quante grandi cose Dio aveva compiuto per mezzo loro e come egli aveva aperto ai gentili la porta della fede.

28 E rimasero qui con i discepoli per parecchio tempo.

Geremia 23

23 «Guai ai pastori che distruggono e disperdono il gregge del mio pascolo», dice l'Eterno.

Perciò cosí dice l'Eterno, il DIO d'Israele, contro i pastori che pascolano il mio popolo: «Voi avete disperso le mie pecore, le avete scacciate e non ne avete avuto cura; ecco, io vi punirò per la malvagità delle vostre azioni», dice l'Eterno.

«Ma radunerò il resto delle mie pecore da tutti i paesi dove le ho disperse e le ricondurrò ai loro pascoli, e saranno feconde e si moltiplicheranno.

Costituirò su di esse pastori che le pascoleranno, e non avranno piú paura né spavento; non ne mancherà neppure una», dice l'Eterno.

«Ecco, i giorni vengono», dice l'Eterno «nei quali susciterò a Davide un germoglio giusto, che regnerà da re, prospererà, ed eserciterà il giudizio e la giustizia ne paese.

Nei suoi giorni Giuda sarà salvato e Israele dimorerà al sicuro. Questo sarà il nome con cui sarà chiamato: "L'Eterno nostra giustizia"

Perciò ecco, i giorni vengono». dice l'Eterno, «nei quali non si dirà piú: "Per l'Eterno vivente che ha fatto uscire i figli d'Israele dal paese d'Egitto",

ma: "Per l'Eterno vivente che ha fatto uscire e ha ricondotto la progenie della casa d'Israele dal paese del nord e da tutti i paesi dove io li avevo dispersi" ed essi dimoreranno nel loro paese».

Il mio cuore è rotto dentro di me a motivo dei profeti, tutte le mie ossa tremano. Sono come un ubriaco, come un uomo sopraffatto dal vino, a causa dell'Eterno e a causa delle sue parole sante.

10 Poiché il paese è pieno di adulteri, a causa della maledizione il paese è in lutto, i pascoli del deserto sono inariditi. La loro corsa è perversa e la loro forza non è retta.

11 «Tanto il sacerdote che il profeta sono corrotti; sí, ho trovato la loro malvagità nella mia stessa casa». dice l'Eterno.

12 «Perciò la loro strada sarà per loro come sentieri sdrucciolevoli; essi saranno sospinti nelle tenebre e in esse cadranno, perché farò venire su di loro la calamità nell'anno della loro punizione», dice l'Eterno.

13 «Tra i profeti di Samaria, ho visto stupidità: profetizzavano in nome di Baal, e traviavano il mio popolo Israele.

14 Anche tra i profeti di Gerusalemme ho visto cose nefande: commettono adulteri, camminano con falsità, rafforzano le mani dei malfattori, e cosí nessuno si converte dalla sua malvagità. Per me sono tutti come Sodoma e i suoi abitanti come Gomorra».

15 Perciò cosí dice l'Eterno degli eserciti riguardo ai profeti: «Ecco io li nutrirò di assenzio e farò loro bere acqua avvelenata, perché dai profeti di Gerusalemme l'empietà si è sparsa per tutto il paese».

16 Cosí dice l'Eterno degli eserciti: «Non ascoltate le parole dei profeti che vi profetizzano. Essi vi fanno diventare spregevoli; vi espongono le visioni del loro cuore e non ciò che procede dalla bocca dell'Eterno.

17 Dicono del continuo a quelli che mi disprezzano: "L'Eterno ha detto: Avrete pace" e a tutti quelli che camminano nella caparbietà del proprio cuore: "Nessun male verrà su di voi"

18 Ma chi ha assistito al consiglio dell'Eterno? Chi ha visto, chi ha udito la sua parola? Chi ha prestato attenzione alla sua parola e l'ha udita?

19 Ecco, la tempesta dell'Eterno si scatena furiosamente, una tempesta spaventevole si abbatterà sul capo degli empi.

20 L'ira dell'Eterno non si acqueterà finché non abbia eseguito e compiuto i disegni del suo cuore; negli ultimi giorni lo capirete perfettamente.

21 Io non ho mandato quei profeti; ma essi sono corsi; non ho parlato loro ma essi hanno profetizzato.

22 Ma se avessero assistito al mio consiglio, allora avrebbero fatto udire le mie parole al mio popolo, e cosí li avrebbero fatti allontanare dalla loro cattiva via e dalla malvagità delle loro azioni.

23 Sono io soltanto un DIO da vicino», dice l'Eterno «e non anche un DIO da lontano?

24 Potrebbe uno nascondersi nei nascondigli senza che io lo veda?», dice l'Eterno. «Non riempio io il cielo e la terra?», dice l'Eterno.

25 «Ho udito ciò che dicono i profeti che profetizzano menzogne nel mio nome, dicendo: "Ho avuto un sogno, ho avuto un sogno!".

26 Fino a quando durerà questo nel cuore di questi profeti che profetizzano menzogne e profetizzano l'inganno del loro cuore?

27 Essi pensano di far dimenticare il mio nome al mio popolo con i loro sogni che si raccontano l'un l'altro, come i loro padri dimenticarono il mio nome per Baal,

28 Il profeta che ha avuto un sogno racconti il sogno, ma chi ha la mia parola riferisca la mia parola fedelmente. Che ha da fare la paglia col frumento?», dice l'Eterno.

29 «La mia parola non è come il fuoco?», dice l'Eterno, «e come un martello che spezza il sasso?

30 Perciò ecco», dice l'Eterno, «io sono contro i profeti che rubano gli uni agli altri le mie parole.

31 Ecco». dice l'Eterno, «io sono contro i profeti che usano la loro lingua e dicono: Egli dice

32 Ecco, io sono contro quelli che profetizzano sogni falsi», dice l'Eterno, «e li raccontano e traviano il mio popolo con le loro menzogne e con le loro millanterie, benché io non li abbia mandati né abbia dato loro alcun ordine; perciò non saranno di alcuna utilità a questo popolo», dice l'Eterno.

33 «Se pertanto questo popolo o un profeta o un sacerdote ti domanderà, dicendo: "Qual'è l'oracolo dell'Eterno?" tu risponderai loro: Quale oracolo? Io vi rigetterò», dice l'Eterno.

34 «Quanto poi al profeta, al sacerdote o al popolo che dirà: "Oracolo dell'Eterno io punirò quel tale e la sua casa.

35 Cosí direte, ognuno al proprio vicino e ognuno al proprio fratello: Che cosa ha risposto l'Eterno? e Che cosa ha detto l'Eterno?

36 Ma l'oracolo dell'Eterno non lo menzionerete piú, perché la parola di ciascuno sarà il suo oracolo, perché avete distorto le parole del DIO vivente l'Eterno degli eserciti, il nostro DIO.

37 Cosí dirai al profeta: "Che cosa ti ha risposto l'Eterno?" e "Che cosa ha detto l'Eterno?"

38 Ma se dite ancora: "Oracolo dell'Eterno" allora cosí dice l'Eterno: Poiché dite questa parola: "Oracolo dell'Eterno" anche se io vi avevo mandato a dire: Non dite piú: "Oracolo dell'Eterno"

39 ecco, io mi dimenticherò interamente di voi e vi getterò lontano dalla mia faccia, voi e la città che avevo dato a voi e ai vostri padri,

40 e vi coprirò di un obbrobrio eterno e di una eterna vergogna, che non saranno mai dimenticati».

Marco 9

Poi disse loro: «In verità vi dico che vi sono alcuni qui presenti che non gusteranno la morte, senza aver visto il regno di Dio venire con potenza».

Sei giorni dopo Gesú prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse in disparte, essi soli, sopra un alto monte; e fu trasfigurato davanti a loro.

E le sue vesti divennero risplendenti e bianchissime, come neve, piú bianche di ciò che potrebbe fare alcun lavandaio sulla terra.

Ed apparve loro Elia con Mosè, i quali conversavano con Gesú.

Pietro allora, prendendo la parola, disse a Gesú: «Maestro, è bene per noi stare qui; facciamo dunque tre tende: una per te, una per Mosè e una per Elia!».

Egli infatti non sapeva che cosa dire, perché erano spaventati.

Venne poi una nuvola che li adombrò; e dalla nuvola uscí una voce che disse: «Questi è il mio amato Figlio; ascoltatelo!».

Ed improvvisamente, guardandosi attorno, non videro piú nessuno, se non Gesú tutto solo con loro.

Ora, come scendevano dal monte Gesú ordinò loro di non raccontare ad alcuno le cose che avevano visto, fino a quando il Figlio dell'uomo sarebbe risuscitato dai morti.

10 Ed essi tennero per sé quella dichiarazione e discutevano fra di loro che cosa significasse risuscitare dai morti

11 Poi lo interrogarono, dicendo: «Perche gli scribi dicono che prima deve venire Elia?».

12 Ed egli, rispondendo, disse loro: «Elia veramente deve venire prima e ristabilire ogni cosa; ma come sta scritto del Figlio dell'uomo: Egli dovrà soffrire molte cose ed essere disprezzato.

13 Ma io vi dico che Elia è venuto e gli hanno fatto tutto quello che hanno voluto, come era scritto di lui».

14 Ritornato poi dai discepoli, vide una grande folla intorno a loro e degli scribi, che disputavano con loro.

15 E subito tutta la folla, vedutolo, sbigottí e accorse a salutarlo.

16 Allora egli domandò agli scribi: «Di che cosa discutete con loro?».

17 Ed uno della folla, rispondendo, disse: «Maestro, ti avevo condotto mio figlio che ha uno spirito muto,

18 e dovunque lo afferra, lo strazia ed egli schiuma, digrigna i denti e si irrigidisce. Cosí ho detto ai tuoi discepoli di scacciarlo, ma non hanno potuto».

19 Ed egli, rispondendogli, disse: «O generazione incredula, fino a quando sarò con voi? Fino a quando vi sopporterò? portatelo da me».

20 Ed essi glielo portarono. Ma appena lo vide, lo spirito lo scosse con violenza, e il fanciullo, caduto a terra, si rotolava schiumando.

21 E Gesú domandò al padre di lui: «Da quanto tempo gli accade questo?». Ed egli disse: «Dalla sua fanciullezza.

22 E spesso lo ha gettato nel fuoco e nell'acqua per distruggerlo ma, se tu puoi qualcosa, abbi pietà di noi e aiutaci».

23 E Gesú gli disse: «Se tu puoi credere, ogni cosa è possibile a chi crede».

24 Subito il padre del fanciullo, gridando con lacrime, disse: «Io credo Signore, sovvieni alla mia incredulità».

25 Allora Gesú, vedendo accorrere la folla, sgridò lo spirito immondo dicendogli: «Spirito muto e sordo, io te lo comando, esci da lui e non entrare mai piú in lui».

26 E il demone, gridando e straziandolo grandemente, se ne uscí. E il fanciullo divenne come morto, sicché molti dicevano: «E' morto».

27 Ma Gesú, presolo per mano, lo sollevò, ed egli si alzò in piedi.

28 Or quando Gesú fu entrato in casa, i suoi discepoli lo interrogarono in privato: «Perché non abbiamo noi potuto scacciarlo?».

29 Ed egli disse loro: «Questa specie di spiriti non si può scacciare in altro modo, se non con la preghiera e il digiuno».

30 Poi, partiti di là, attraversarono la Galilea; ed egli non voleva che alcuno lo sapesse.

31 Egli infatti ammaestrava i suoi discepoli e diceva loro: «Il Figlio dell'uomo sarà presto dato nelle mani degli uomini ed essi lo uccideranno; ma dopo essere stato ucciso, risusciterà il terzo giorno»

32 Essi però non comprendevano questo parlare e avevano timore di interrogarlo.

33 Giunsero poi a Capernaum, e quando fu in casa, domandò loro: «Di che discutevate fra di voi per la strada?».

34 Ed essi tacquero, perché per via avevano discusso intorno a chi fra di loro fosse il piú grande.

35 Allora, postosi a sedere, egli chiamò i dodici, e disse loro: «Se alcuno vuol essere il primo, sia l'ultimo di tutti e il servo di tutti».

36 E preso un bambino, lo pose in mezzo a loro; poi, presolo in braccio, disse loro:

37 «Chiunque riceve uno di questi bambini nel mio nome, riceve me; e chiunque riceve me, non riceve me, ma colui che mi ha mandato».

38 Allora Giovanni, prendendo la parola, gli disse: «Maestro, noi abbiamo visto un tale che non ci segue scacciare demoni nel tuo nome e glielo abbiamo proibito, perché non ci segue».

39 Ma Gesú disse: «Non glielo proibite, perché nessuno può fare un'opera potente nel nome mio, e subito dopo dire male di me.

40 Poiché chi non è contro di noi, è per noi.

41 Chiunque infatti vi dà da bere un bicchiere d'acqua nel nome mio, perché siete di Cristo, io vi dico in verità che non perderà affatto la sua ricompensa».

42 «E chiunque scandalizzerà uno di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse legata intorno al collo una pietra da mulino e che fosse gettato in mare.

43 Ora, se la tua mano ti è occasione di peccato, tagliala; è meglio per te entrare monco nella vita, che avere due mani e andare nella Geenna, nel fuoco inestinguibile,

44 dove il loro verme non muore e il fuoco non si spegne.

45 E se il tuo piede ti è occasione di peccato, taglialo, è meglio per te entrare zoppo nella vita, che avere due piedi ed essere gettato nella Geenna, nel fuoco inestinguibile,

46 dove il loro verme non muore e il fuoco non si spegne.

47 E se l'occhio tuo ti è occasione di peccato, cavalo; è meglio per te entrare con un occhio solo nella vita, che averne due ed essere gettato nella Geenna del fuoco,

48 dove il loro verme non muore e il fuoco non si spegne.

49 Poiché ognuno deve essere salato col fuoco, e ogni sacrificio deve essere salato col sale.

50 Il sale è buono, ma se il sale diviene insipido, con che cosa gli darete sapore? Abbiate del sale in voi stessi e state in pace gli uni con gli altri».

La Nuova Diodati (LND)

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