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Old/New Testament

Each day includes a passage from both the Old Testament and New Testament.
Duration: 365 days
Nuova Riveduta 1994 (NR1994)
Version
Giobbe 14-16

Giobbe descrive la miseria dell'uomo

14 (A)«L'uomo, nato di donna,
vive pochi giorni, ed è sazio
d'affanni.

Spunta come un fiore, poi è reciso;
fugge come un' ombra, e non dura.

E sopra un essere cosí, tu tieni
gli occhi aperti
e mi fai comparir con te in giudizio!

Chi può trarre una cosa pura da una impura?
Nessuno.

Se i suoi giorni sono fissati, e il
numero dei suoi mesi dipende da te,
e tu gli hai posto un termine che egli
non può varcare,

distogli da lui lo sguardo, perché
abbia un po' di tranquillità,
e possa godere come un operaio la fine della sua giornata.

Per l'albero almeno c'è speranza;
se è tagliato, rigermoglia
e continua a mettere germogli.

Quando la sua radice è invecchiata
sotto terra,
e il suo tronco muore nel suolo,

a sentir l'acqua, rinverdisce
e mette rami come una giovane pianta.

10 Ma l'uomo muore e perde ogni
forza;
il mortale spira, e dov'è egli?

11 Le acque del lago se ne vanno,
il fiume vien meno e si prosciuga;

12 cosí l'uomo giace, e non risorge piú;
finché non vi siano piú cieli
egli non si risveglierà né sarà piú
destato dal suo sonno.

13 Oh, volessi tu nascondermi nel
*soggiorno dei morti,
tenermi occulto finché l'ira tua sia
passata,
fissarmi un termine, e poi ricordarti
di me!

14 Se l'uomo muore, può egli tornare
in vita?
Aspetterei fiducioso tutti i giorni della mia sofferenza,
finché cambiasse la mia condizione:

15 tu mi chiameresti e io risponderei,
tu vorresti rivedere l'opera delle tue
mani.

16 Ma ora tu conti i miei passi,
tu osservi i miei peccati;

17 le mie *trasgressioni sono sigillate in un sacco,
e alle mie *iniquità, altre ne aggiungi.

18 La montagna frana e scompare,
la roccia è divelta dal suo luogo,

19 le acque consumano la pietra,
le loro inondazioni trascinano via
la terra:
cosí tu distruggi la speranza dell'uomo.

20 Tu lo sopraffai una volta per
sempre, ed egli se ne va;
gli muti la sembianza, e lo mandi via.

21 Se i suoi figli salgono in onore,
egli lo ignora;
se cadono in disprezzo, egli non lo vede;

22 questo solo sente: che il suo corpo soffre,
che l'anima sua è in lutto».

Elifaz paragona Giobbe a un malvagio

15 (B)Allora Elifaz di Teman rispose
e disse:

«Il saggio risponde forse con vana
scienza?
Si gonfia il petto di vento?

Si difende con chiacchiere inutili
e con parole che non giovano nulla?

Tu, poi, distruggi il timor di Dio,
sminuisci la preghiera che gli è dovuta.

La tua *iniquità ti detta le parole,
e adoperi il linguaggio degli astuti.

Non io, la tua bocca ti condanna;
le tue labbra stesse depongono contro di te.

Sei forse tu il primo uomo che
nacque?
Fosti tu formato prima dei monti?

Hai forse sentito quanto si è detto
nel Consiglio di Dio?
Hai forse accaparrato la saggezza tutta quanta per te solo?

Che sai tu che noi non sappiamo?
Che conoscenza hai tu che non sia
anche nostra?

10 Ci sono fra noi uomini canuti e
anche vecchi
piú attempati di tuo padre.

11 Fai cosí poco caso delle
consolazioni di Dio
e delle dolci parole che ti abbiam
rivolte?

12 Dove ti trascina il cuore,
e che vogliono dire codeste torve
occhiate?

13 Come! Tu volgi la tua collera contro Dio,
e ti lasci uscir di bocca tali parole?

14 Chi è mai l'uomo per esser puro,
il nato di donna per esser giusto?

15 Ecco, Dio non si fida nemmeno dei suoi santi,
i cieli non sono puri ai suoi occhi;

16 quanto meno quest'essere
abominevole e corrotto,
l'uomo, che tracanna iniquità come
acqua!

17 (C)«Io voglio istruirti; porgimi ascolto
e ti racconterò quello che ho visto,

18 quello che i saggi hanno riferito
senza nulla celare di quel che sapevano dai padri,

19 ai quali soltanto è stato dato
il paese;
e in mezzo ai quali non è passato
lo straniero.

20 L'empio è tormentato tutti i suoi
giorni,
e pochi sono gli anni riservati al
prepotente.

21 Sempre ha negli orecchi rumori
spaventosi
e in piena pace gli piomba addosso il distruttore.

22 Non ha speranza di uscire dalle
tenebre,
e si sente destinato alla spada.

23 Va peregrinando in cerca di pane; dove trovarne?
Egli sa che gli è vicino il giorno
tenebroso.

24 Le difficoltà e l'angoscia lo
riempiono di paura,
l'assalgono come un re pronto alla
battaglia,

25 perché ha steso la mano contro
Dio,
ha sfidato l'Onnipotente,

26 gli s'è slanciato audacemente
contro,
sotto il folto dei suoi scudi ricurvi.

27 Aveva la faccia coperta di grasso,
i fianchi carichi di pinguedine;

28 si era stabilito in città distrutte,
in case disabitate,
destinate a diventar mucchi di sassi.

29 Egli non si arricchirà, la sua fortuna non sarà stabile;
né le sue proprietà si stenderanno sulla terra.

30 Non potrà liberarsi dalle tenebre,
il vento infocato farà inaridire i suoi germogli
e sarà portato via dal soffio della bocca di Dio.

31 Non confidi nella vanità;
è un'illusione;
poiché avrà la vanità per ricompensa.

32 La sua fine verrà prima del tempo,
i suoi rami non rinverdiranno piú.

33 Sarà come vigna da cui si strappi l'uva ancor acerba,
come l'ulivo da cui si scuota il fiore;

34 poiché sterile è la famiglia del
profano,
il fuoco divora la tenda dei corrotti.

35 L'empio concepisce malizia e
partorisce rovina;
egli prepara l'inganno».

Giobbe si lamenta dei suoi amici

16 (D)Allora *Giobbe rispose e disse:

«Di cose come queste ne ho
udite tante!
Siete tutti dei consolatori molesti!

Non ci sarà una fine alle parole
vane?
Che cosa ti provoca a rispondere?

Anch'io potrei parlare come voi,
se voi foste al posto mio;
potrei mettere insieme delle parole
contro di voi
e su di voi scrollare il capo;

potrei farvi coraggio con la bocca
e il conforto delle mie labbra vi
calmerebbe.

Giobbe si lamenta della sua sorte

(E)«Se parlo, il mio dolore non ne sarà lenito;
se cesso di parlare, che sollievo ne avrò?

Ora, purtroppo, Dio m'ha ridotto
senza forze,
ha desolato tutta la mia casa;

m'ha coperto di grinze e questo
testimonia contro di me,
la mia magrezza si leva ad accusarmi apertamente.

La sua ira mi lacera, mi perseguita,
digrigna i denti contro di me,
il mio nemico aguzza gli occhi su di me.

10 Aprono larga contro di me la bocca,
mi percuotono per oltraggio le guance,
si metton tutti insieme a darmi
addosso.

11 Dio mi dà in balía degli empi,
mi getta in mano dei malvagi.

12 Vivevo in pace ed egli m'ha scosso con violenza,
m'ha preso per la nuca, m'ha
frantumato,
m'ha posto per suo bersaglio.

13 I suoi arcieri mi circondano,
egli mi trafigge i reni senza pietà,
sparge a terra il mio fiele.

14 Apre sopra di me breccia su
breccia,
mi corre addosso come un guerriero.

15 Mi sono cucito un cilicio sulla pelle,
ho prostrato la mia fronte nella
polvere.

16 Il mio viso è rosso di pianto,
sulle mie palpebre si stende l'ombra
di morte.

17 Eppure, le mie mani non
commisero mai violenza,
e la mia preghiera fu sempre pura.

Giobbe invoca la morte

18 (F)«O terra, non coprire il mio sangue
e non vi sia luogo dove si fermi il mio grido!

19 Già fin d'ora, ecco, il mio
Testimone è nel cielo,
il mio Garante è nei luoghi altissimi.

20 Gli amici mi deridono;
ma a Dio si volgono piangenti gli occhi miei;

21 sostenga egli le ragioni dell'uomo presso Dio,
le ragioni del figlio d'uomo contro i
suoi compagni!

22 Poiché, pochi anni ancora
e me ne andrò per una via senza
ritorno.

Atti 9:22-43

22 Ma Saulo si fortificava sempre di piú e confondeva i Giudei residenti a Damasco, dimostrando che Gesú è il Cristo.

Saulo a Gerusalemme e a Tarso; il persecutore perseguitato

23 (A)Parecchi giorni dopo, i Giudei deliberarono di ucciderlo; 24 ma Saulo venne a conoscenza del loro complotto. Essi facevano persino la guardia alle porte, giorno e notte, per ucciderlo; 25 ma i discepoli lo presero di notte e lo calarono dalle mura dentro una cesta.

26 Quando fu giunto a Gerusalemme, tentava di unirsi ai discepoli; ma tutti avevano paura di lui, non credendo che fosse un discepolo. 27 Allora *Barnaba lo prese con sé, lo condusse dagli *apostoli, e raccontò loro come durante il viaggio aveva visto il Signore che gli aveva parlato, e come a Damasco aveva predicato con coraggio nel nome di Gesú. 28 Da allora, Saulo andava e veniva con loro in Gerusalemme, e predicava con franchezza nel nome del Signore; 29 discorreva pure e discuteva con gli ellenisti[a]; ma questi cercavano di ucciderlo. 30 I fratelli, saputolo, lo condussero a *Cesarea, e di là lo mandarono a Tarso.

31 Cosí la chiesa, per tutta la *Giudea, la *Galilea e la *Samaria, aveva pace, ed era edificata; e, camminando nel timore del Signore e nella consolazione dello Spirito Santo, cresceva costantemente di numero.

Enea, il paralitico guarito da Pietro

32 (B)Avvenne che mentre *Pietro andava a far visita a tutti si recò anche dai santi residenti a Lidda. 33 Là trovò un uomo di nome Enea, che da otto anni giaceva paralitico in un letto. 34 Pietro gli disse: «Enea, Gesú Cristo ti guarisce; àlzati e rifatti il letto». Egli subito si alzò. 35 E tutti gli abitanti di Lidda e di *Saron lo videro e si convertirono al Signore.

Tabita risuscitata da Pietro

36 (C)A *Ioppe c'era una discepola, di nome Tabita, che, tradotto, vuol dire Gazzella: ella faceva molte opere buone ed elemosine. 37 Proprio in quei giorni si ammalò e morí. E, dopo averla lavata, la deposero in una stanza di sopra. 38 Poiché Lidda era vicina a Ioppe, i discepoli, udito che Pietro era là, mandarono due uomini per pregarlo che senza indugio andasse da loro. 39 Pietro allora si alzò e partí con loro. Appena arrivato, lo condussero nella stanza di sopra; e tutte le vedove si presentarono a lui piangendo, mostrandogli tutte le tuniche e i vestiti che Gazzella faceva, mentre era con loro. 40 Ma Pietro, fatti uscire tutti, si mise in ginocchio, e pregò; e, voltatosi verso il corpo, disse: «Tabita, àlzati». Ella aprí gli occhi; e, visto Pietro, si mise seduta. 41 Egli le diede la mano e la fece alzare; e, chiamati i santi e le vedove, la presentò loro in vita. 42 Ciò fu risaputo in tutta Ioppe, e molti credettero nel Signore. 43 Pietro rimase molti giorni a Ioppe, presso un certo Simone conciatore di pelli.

Nuova Riveduta 1994 (NR1994)

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