Old/New Testament
43 (A)[a]Fammi giustizia, o Dio, difendi la mia causa contro gente
malvagia;
liberami dall'uomo falso e malvagio.
2 Tu sei il Dio che mi dà forza;
perché mi hai abbandonato?
Perché devo andare vestito a lutto per l'oppressione del nemico?
3 Manda la tua luce e la tua verità,
perché mi guidino,
mi conducano al tuo santo monte e alle tue dimore.
4 Allora mi avvicinerò all'altare di Dio, al Dio della mia gioia e della mia
esultanza;
e ti celebrerò con la cetra, o Dio,
Dio mio!
5 Perché ti abbatti, anima mia?
Perché ti agiti in me?
Spera in Dio, perché lo celebrerò
ancora;
egli è il mio salvatore e il mio Dio.
Preghiera d'Israele oppresso
44 (B)Al direttore del coro.
Dei figli di *Core. Cantico.
O Dio, noi abbiamo udito con i nostri orecchi,
i nostri padri ci hanno raccontato
l'opera da te compiuta ai loro giorni,
nei tempi antichi.
2 Tu con la tua mano hai scacciato
nazioni per stabilire i nostri padri;
hai distrutto popoli per far posto a loro.
3 Infatti essi non conquistarono
il paese con la spada,
né fu il loro braccio a salvarli,
ma la tua destra, il tuo braccio,
la luce del tuo volto,
perché li gradivi.
4 Sei tu il mio re, o Dio,
sei tu che dai la vittoria a *Giacobbe!
5 Con te noi abbatteremo i nostri
nemici,
nel tuo nome disperderemo i nostri
avversari.
6 Io non confido nel mio arco,
e non è la mia spada che mi salverà;
7 ma sei tu che ci salvi dai nostri nemici
e copri di vergogna quelli che ci odiano.
8 In Dio ci glorieremo ogni giorno,
e celebreremo il tuo nome in eterno. [Pausa]
9 Ma ora ci hai respinti e coperti
di vergogna
e non marci piú alla testa dei nostri
eserciti.
10 Tu permetti che voltiamo le spalle davanti al nemico,
quelli che ci odiano ci depredano.
11 Ci hai svenduti come pecore
destinate al macello,
ci hai dispersi tra le nazioni.
12 Tu vendi il tuo popolo per pochi
soldi,
e non ne hai fissato un prezzo alto.
13 Ci hai esposti al disprezzo dei nostri vicini,
alle beffe e allo scherno di chi ci sta
intorno.
14 Ci hai resi la favola delle nazioni;
i popoli scuotono il capo, quando
si tratta di noi.
15 Il mio disonore mi sta sempre
davanti,
la vergogna mi copre la faccia
16 a causa delle parole di chi m'insulta e mi oltraggia,
a causa del nemico e di quanti vogliono vendicarsi.
17 Tutto questo ci è avvenuto, eppure non ti abbiamo dimenticato
e non siamo stati infedeli al tuo patto.
18 Il nostro cuore non si è rivolto
indietro,
i nostri passi non si sono sviati dalla
tua via,
19 ma tu ci hai frantumati cacciandoci in dimore di sciacalli
e hai steso su di noi l'ombra della
morte.
20 Se avessimo dimenticato il nome
del nostro Dio,
e avessimo teso le mani verso un dio
straniero,
21 Dio, forse, non l'avrebbe scoperto?
Infatti, egli conosce i pensieri piú
nascosti.
22 Per causa tua siamo ogni giorno
messi a morte,
considerati come pecore da macello[b].
23 Risvégliati! Perché dormi, Signore?
Déstati, non respingerci per sempre!
24 Perché nascondi il tuo volto
e ignori la nostra afflizione e la nostra oppressione?
25 Poiché l'anima nostra è abbattuta
nella polvere;
il nostro corpo giace per terra.
26 Ergiti in nostro aiuto,
liberaci nella tua bontà.
Le nozze del Re
45 (C)Al direttore del coro.
Sopra «i gigli». Dei figli di *Core.
Cantico. Canto d'amore.
Mi ferve in cuore una parola soave;
io dico: «L'opera mia è per il re;
la mia lingua sarà come la penna di un abile scrittore».
2 Tu sei bello, piú bello di tutti i figli
degli uomini;
le tue parole sono piene di grazia;
perciò Dio ti ha benedetto in eterno.
3 Cingi la spada al tuo fianco, o prode;
vèstiti della tua gloria e del tuo
splendore.
4 Avanza maestoso sul carro,
per la causa della verità, della clemenza e della giustizia;
la tua destra compia cose tremende.
5 Le tue frecce sono acuminate;
i popoli cadranno sotto di te;
esse penetreranno nel cuore dei nemici del re.
6 Il tuo trono, o Dio, dura in eterno;
lo scettro del tuo regno è uno scettro
di giustizia.
7 Tu ami la giustizia e detesti l'empietà.
Perciò Dio, il tuo Dio, ti ha unto[c]
d'olio di letizia; ti ha preferito ai tuoi
compagni[d].
8 Le tue vesti sanno di mirra, d'aloe,
di cassia;
dai palazzi d'avorio la musica degli
strumenti ti rallegra.
9 Figlie di re son fra le tue dame
d'onore,
alla tua destra sta la regina, adorna
d'oro di Ofir.
10 Ascolta, fanciulla, guarda e porgi
l'orecchio;
dimentica il tuo popolo e la casa di tuo padre,
11 e il re s'innamorerà della tua
bellezza.
Egli è il tuo signore, inchínati a lui.
12 E la figlia di *Tiro ti porterà regali,
e i piú ricchi del popolo ricercheranno
il tuo favore.
13 Tutta splendore è la figlia del re,
nelle sue stanze;
la sua veste è tutta trapunta d'oro.
14 Ella sarà condotta al re avvolta
in vesti ricamate;
seguita dalle vergini sue compagne,
che gli saranno presentate;
15 saranno condotte con gioia ed
esultanza;
ed esse entreranno nel palazzo del re.
16 I tuoi figli prenderanno il posto dei tuoi padri;
li farai príncipi su tutto il paese.
17 Io renderò celebre il tuo nome per ogni età;
perciò i popoli ti loderanno in eterno.
27 E la quattordicesima notte da che eravamo portati qua e là per l'Adriatico[a], verso la mezzanotte, i marinai sospettavano di essere vicini a terra; 28 e, calato lo scandaglio, trovarono venti *braccia; poi, passati un po' oltre e scandagliato di nuovo, trovarono quindici braccia. 29 Temendo allora di urtare contro gli scogli, gettarono da poppa quattro àncore, aspettando con ansia che si facesse giorno.
30 Ma siccome i marinai cercavano di fuggire dalla nave, e già stavano calando la scialuppa in mare con il pretesto di voler gettare le àncore da prua, 31 Paolo disse al centurione e ai soldati: «Se costoro non rimangono sulla nave, voi non potete scampare». 32 Allora i soldati tagliarono le funi della scialuppa, e la lasciarono cadere.
33 Finché non si fece giorno, Paolo esortava tutti a prendere cibo, dicendo: «Oggi sono quattordici giorni che state aspettando, sempre digiuni, senza prendere nulla. 34 Perciò, vi esorto a prendere cibo, perché questo contribuirà alla vostra salvezza; e neppure un capello del vostro capo perirà». 35 Detto questo, prese del pane e rese grazie a Dio in presenza di tutti; poi lo spezzò e cominciò a mangiare. 36 E tutti, incoraggiati, presero anch'essi del cibo. 37 Sulla nave eravamo duecentosettantasei persone in tutto. 38 E, dopo essersi saziati, alleggerirono la nave, gettando il frumento in mare.
Il naufragio
39 Quando fu giorno, non riuscivamo a riconoscere il paese; ma scorsero un'insenatura con spiaggia, e decisero, se possibile, di spingervi la nave. 40 Staccate le àncore, le lasciarono andare in mare; sciolsero al tempo stesso i legami dei timoni e, alzata la vela maestra al vento, si diressero verso la spiaggia. 41 Ma essendo incappati in un luogo che aveva il mare dai due lati, vi fecero arenare la nave; e mentre la prua, incagliata, rimaneva immobile, la poppa si sfasciava per la violenza [delle onde].
42 Il parere dei soldati era di uccidere i prigionieri, perché nessuno fuggisse a nuoto. 43 Ma il centurione, volendo salvar Paolo, li distolse da quel proposito, e ordinò che per primi si gettassero in mare quelli che sapevano nuotare, per giungere a terra, 44 e gli altri, chi sopra tavole, e chi su rottami della nave. E cosí avvenne che tutti giunsero salvi a terra.
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