Salmi 114-115
Conferenza Episcopale Italiana
Inno pasquale
114 Alleluia.
Quando Israele uscì dall'Egitto,
la casa di Giacobbe da un popolo barbaro,
2 Giuda divenne il suo santuario,
Israele il suo dominio.
3 Il mare vide e si ritrasse,
il Giordano si volse indietro,
4 i monti saltellarono come arieti,
le colline come agnelli di un gregge.
5 Che hai tu, mare, per fuggire,
e tu, Giordano, perché torni indietro?
6 Perché voi monti saltellate come arieti
e voi colline come agnelli di un gregge?
7 Trema, o terra, davanti al Signore,
davanti al Dio di Giacobbe,
8 che muta la rupe in un lago,
la roccia in sorgenti d'acqua.
L'unico vero Dio
115 Non a noi, Signore, non a noi,
ma al tuo nome dà gloria,
per la tua fedeltà, per la tua grazia.
2 Perché i popoli dovrebbero dire:
«Dov'è il loro Dio?».
3 Il nostro Dio è nei cieli,
egli opera tutto ciò che vuole.
4 Gli idoli delle genti sono argento e oro,
opera delle mani dell'uomo.
5 Hanno bocca e non parlano,
hanno occhi e non vedono,
6 hanno orecchi e non odono,
hanno narici e non odorano.
7 Hanno mani e non palpano,
hanno piedi e non camminano;
dalla gola non emettono suoni.
8 Sia come loro chi li fabbrica
e chiunque in essi confida.
9 Israele confida nel Signore:
egli è loro aiuto e loro scudo.
10 Confida nel Signore la casa di Aronne:
egli è loro aiuto e loro scudo.
11 Confida nel Signore, chiunque lo teme:
egli è loro aiuto e loro scudo.
12 Il Signore si ricorda di noi, ci benedice:
benedice la casa d'Israele,
benedice la casa di Aronne.
13 Il Signore benedice quelli che lo temono,
benedice i piccoli e i grandi.
14 Vi renda fecondi il Signore,
voi e i vostri figli.
15 Siate benedetti dal Signore
che ha fatto cielo e terra.
16 I cieli sono i cieli del Signore,
ma ha dato la terra ai figli dell'uomo.
17 Non i morti lodano il Signore,
né quanti scendono nella tomba.
18 Ma noi, i viventi, benediciamo il Signore
ora e sempre.