Apocalisse 16
Nuova Riveduta 2006
Le sette coppe dell’ira di Dio
16 (A)Allora udii dal tempio una gran voce che diceva ai sette angeli: «Andate e versate sulla terra le sette[a] coppe dell’ira di Dio».
2 Il primo andò e versò la sua coppa sulla terra; e un’ulcera maligna e dolorosa colpì gli uomini che avevano il marchio della bestia e che adoravano la sua immagine.
3 Poi il secondo [angelo] versò la sua coppa nel mare; esso divenne sangue simile a quello di un morto, e ogni essere vivente che si trovava nel mare morì.
4 Poi il terzo [angelo] versò la sua coppa nei fiumi e nelle sorgenti delle acque; e diventarono sangue. 5 Udii l’angelo delle acque che diceva: «Sei giusto, tu che sei e che eri, tu, il Santo, per aver[b] così giudicato. 6 Essi infatti hanno versato il sangue dei santi e dei profeti, e tu hai dato loro sangue da bere; è quello che meritano[c]». 7 E udii l’altare che diceva[d]: «Sì, o Signore, Dio onnipotente, veritieri e giusti sono i tuoi giudizi».
8 Poi il quarto [angelo] versò la sua coppa sul sole e al sole fu concesso di bruciare gli uomini con il fuoco. 9 E gli uomini furono bruciati dal gran calore; e bestemmiarono il nome di Dio che ha il potere[e] su questi flagelli, e non si ravvidero per dargli gloria.
10 Poi il quinto [angelo] versò la sua coppa sul trono della bestia. Il suo regno fu avvolto dalle tenebre. Gli uomini si mordevano la lingua per il dolore, 11 e bestemmiarono il Dio del cielo a causa dei loro dolori e delle loro ulcere, ma non si ravvidero dalle loro opere.
12 Poi il sesto [angelo] versò la sua coppa sul gran fiume Eufrate, e le sue acque si prosciugarono perché fosse preparata la via ai re che vengono dall’Oriente. 13 E vidi uscire dalla bocca del dragone, da quella della bestia e da quella del falso profeta tre spiriti immondi, simili a rane. 14 Essi sono spiriti di demòni capaci di compiere dei miracoli[f]. Essi vanno dai re del mondo intero[g] per radunarli per la battaglia del gran giorno del Dio onnipotente. 15 (Ecco, io vengo come un ladro; beato chi veglia e custodisce le sue vesti perché non cammini nudo e non si veda la sua vergogna). 16 E radunarono i re nel luogo che in ebraico si chiama Harmaghedon[h].
17 Poi il settimo [angelo] versò la sua coppa nell’aria; e dal tempio [del cielo] uscì una gran voce proveniente dal trono, che diceva: «È fatto». 18 E ci furono lampi, voci, tuoni e un terremoto così forte che da quando l’uomo è sulla terra[i] non se n’è avuto uno altrettanto disastroso.
19 La grande città si divise in tre parti e le città delle nazioni crollarono, e Dio si ricordò di Babilonia la grande per darle la coppa del vino della sua ira ardente. 20 Ogni isola scomparve e i monti non furono più trovati. 21 E cadde dal cielo sugli uomini una grandine enorme, con chicchi del peso di circa un talento; gli uomini bestemmiarono Dio a causa della grandine, perché era un terribile flagello.
Footnotes
- Apocalisse 16:1 TR omette sette.
- Apocalisse 16:5 TR Sei giusto, o Signore tu che sei, che eri e che sarai, per aver…
- Apocalisse 16:6 TR perché è quello che meritano.
- Apocalisse 16:7 TR E udii un altro dall’altare che diceva…
- Apocalisse 16:9 TR e M che ha potere…
- Apocalisse 16:14 Miracoli, lett. segni.
- Apocalisse 16:14 TR dai re della terra e del mondo intero.
- Apocalisse 16:16 Harmaghedon, lett. il monte di Meghiddo.
- Apocalisse 16:18 TR e M che da quando gli uomini sono sulla terra…
Copyright © 2006 Società Biblica di Ginevra